Riccardo Cannone, affermato regista andriese, non nuovo a esperimenti innovativi capaci di valorizzare la storia locale, ci offre un altro saggio della sua bravura: Morsi, un film sulla pizzica e Farinelli, interamente scritto e realizzato da studenti liceali.

Come nasce l’idea di fare un film con degli studenti?

Da sempre mi piace divulgare quello che so, in particolare ciò che conosco del mestiere di autore e regista di cinema. Gli studenti sono tra le persone più curiose e ricettive del linguaggio cinematografico e dunque è naturale desiderare di svelare loro i segreti del fare film. Quale modo è migliore per spiegare a qualcuno come si fa qualcosa se non quello di fare quel qualcosa insieme? Ecco perché ho accettato con piacere la proposta di tenere un corso di cinema per la classe IVD del liceo scientifico di Andria, un corso che ha comportato il creare insieme un mediometraggio. C’è da aggiungere poi che sto lavorando ad un progetto di lungometraggio che si occupa di liceali e, intanto che sono alla ricerca di una casa di produzione per realizzarlo, mi incuriosisce testare le capacità interpretative degli studenti comuni, quelli cioè che non sono attori professionisti.

“MORSI” perché? O forse dovremmo dire da chi?

Sì, “morsi da chi?” è la domanda giusta. Nel nostro film si parla dei morsi della taranta, il ragno dal cui veleno   si cerca di liberarsi mediante la musica suonata dagli appositi musicoterapeuti. Questa forma di cura attraverso la musica è stata studiata dall’etnologo Ernesto De Martino in un saggio intitolato La terra del Rimorso, uno studio pubblicato nel 1961 e che è all’origine del grande successo popolare della Pizzica, la danza che richiama oggi in Puglia migliaia di giovani da tutta Europa. È d’obbligo qui sottolineare che il morso della tarantola spesso è stato l’alibi per curare i casi di isteria. Nel nostro film però si parla anche di altri morsi, quelli della Gelosia, la passione che Shakespeare definisce nell’Otello “un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre”.

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                     Riccardo Cannone in uno scatto di Riccardo Filograsso (Palazzo della Marra, dicembre 2012).

Farinelli e la pizzica sembra un legame per lo meno ardito…

Sembrerebbe ardito, ma in fin dei conti la pizzica era una forma di musicoterapia e Carlo Brosco (il nome con cui il celebre castrato è stato battezzato ad Andria dal duca Carafa) a sua volta ha operato a lungo come musico terapeuta: dall’agosto del 1737 all’agosto del 1759 – per ben ventidue anni! – Farinelli ha curato nei palazzi reali spagnoli la depressione del Re Filippo V e di suo figlio Fedinando VI.

Se dovesse trovare due aggettivi che raccontino questo film?

Ruvido e Passionale. Ruvido perché è un film pieno di asprezza e dolcezza, come piena di asprezza e dolcezza è l’adolescenza e come di asprezza e dolcezza è piena la scrittura degli adolescenti, la loro recitazione, la musica che compongono, le immagini che riprendono con le loro reflex, il suono che registrano con i loro microfoni. Passionale perché MORSI racconta la nascita di una passione distruttiva.

Appuntamento a quando?

Tre giugno, venerdì, nella Sala Roma, ad Andria, in pieno centro storico e a pochi metri da quel Palazzo Ducale di cui nel film si parla in modo piuttosto cospicuo…