Professore alla 24Ore Business School e coordinatore del Master universitario in digital marketing. Esperto di digital advertising, lavora come senior sales manager in Beintoo, data company del gruppo Mediaset. Stiamo parlando di Luca Marmo, inserito da Forbes nella lista dei 100 under 30 italiani che rivoluzionano il proprio settore lavorativo, autore di “60 secondi”, libro che considera l’aspetto umano della tecnologia, scoprendo come possa essere di aiuto all’uomo senza sostituirlo, pensando ad un futuro in cui macchine e persone possano convivere serenamente
Perché hai deciso di scrivere “60 secondi”?
Ho scelto di scrivere “60 Secondi” come risultato delle mie diverse esperienze personali e professionali, con l’obiettivo di conferire una dimensione più umana al concetto di intelligenza artificiale. Quest’ultima è attualmente vista come una possibile sostituta dell’umanità, invece di un complemento. Questa idea ha preso forma dopo la fine di un corso di master sull’intelligenza artificiale presso un’istituzione accademica a Milano, dove ho avuto la possibilità di approfondire le discussioni riguardanti i cambiamenti e le trasformazioni imminenti che il futuro ci riserva. Ho pensato così associare l’Intelligenza Artificiale, un tema di così attuale discussione, agli ultimi istanti della vita di un individuo, quei momenti in cui si rievoca l’intero percorso umano. In un momento storico in cui si teme che l’intelligenza artificiale e l’innovazione rivoluzioneranno il nostro modo di vivere, ho voluto scrivere una storia con una prospettiva differente: considerare l’aspetto umano della tecnologia, mi interessa indagare come possa essere di aiuto all’uomo senza sostituirlo e voglio pensare a un futuro in cui macchine e persone possano convivere serenamente.
Cosa si prova ad essere stato inserito nella lista dei 100 under 30 italiani che, secondo Forbes, stanno cambiando il settore in cui operano?
È successo nel 2020 son già passati 3 anni e posso dire che è stata comunque una fantastica esperienza, indipendentemente dal riconoscimento, ma soprattutto dalla possibilità che questo palcoscenico da di conoscere ed entrare in contatto con tantissime nuove persone, dandoti anche sbocchi professionali. Ci sono entrato per un progetto durato otto anni e che ha visto me ed altri ragazzi, farci portavoce del food made in Italy all’estero. Come tutti i riconoscimenti sono un punto di partenza per ambire ad altro e si spera anche migliori.
In che modo l’Intelligenza Artificiale influenza la nostra vita? Arriverà mai a sostituire la creatività umana?
Senza dubbio, l’Intelligenza Artificiale (IA) sta e continuerà a esercitare un profondo impatto sull’umanità. Stiamo assistendo a una nuova rivoluzione, e come la storia ci insegna, le rivoluzioni non si verificano tutti gli anni. Questa nuova ondata di trasformazione può essere paragonata in termini di portata a quella industriale. In prospettiva, molti posti di lavoro saranno sostituiti da nuove opportunità, alcune delle quali al momento ci sono ancora sconosciute. Ad esempio, il ruolo di Social Media Manager, oggi ben consolidato e remunerativo, semplicemente non esisteva nel 2010. È passato un periodo relativamente breve di soli tredici anni. Allo stesso modo, alcune professioni scompariranno, superate da macchine e automazione. Oggi vediamo l’impatto dell’IA in settori chiave, come la sanità, in cui essa sta migliorando notevolmente la diagnosi e il trattamento delle malattie. Le imprese stanno sfruttando l’IA per analizzare i dati aziendali e ottenere intuizioni che guidano decisioni più informate. L’IA è fondamentale anche nei veicoli autonomi, nella sicurezza informatica e nella promozione della sostenibilità, migliorando l’efficienza energetica, l’agricoltura sostenibile e la gestione dei rifiuti. Nonostante l’IA sia in grado di elaborare pensieri complessi, va sottolineato che la creatività, l’estro e il genio umano sono insostituibili. L’IA può eccellere nell’elaborazione di dati e compiti analitici, ma manca della profondità dell’ispirazione umana. L’elemento umano rimane fondamentale per fornire input, guidare la creatività e concepire soluzioni uniche che vanno al di là delle capacità di un sistema binario. In un mondo in cui l’IA sta guadagnando sempre più terreno, la dimensione creativa e l’ingegno umano continuano a giocare un ruolo insostituibile.
Progetti futuri?
Per ora non ho piani grandiosi, ma so solo che desidero continuare il mio pellegrinaggio nel magico mondo della tecnologia, dei dati e dell’informatica. Chissà, tra qualche anno potrebbe esserci un lavoro completamente nuovo, un po’ come i “produttori di meme professionali” o i “miglioratori di selfie digitale”. Chi sa cosa ci riserverà il futuro? Magari posso anche chiedere a ChatGPT…