
“La terra generosa vi offre ogni ben di dio e vi offre banchetti senza bisogno di uccisioni e sangue”
(Ovidio)
È recente l’acceso dibattito sulla ricerca della carne sintetica, prodotta in laboratorio. Il Governo meloniano e la Coldiretti hanno letteralmente aggredito i fautori della carne sintetica e hanno difeso a spada tratta la produzione della carne macellata, possibilmente italica.
Si è parlato di tutto, tranne che della vera sostanza del problema: la possibilità di ridurre, grazie alla carne sintetica, il numero di animali macellati, “coltivati” per la macellazione, ammassati in strutture orribili, sgozzati, uccisi con scosse elettriche, decapitati, dissanguati, fatti a pezzi e confezionati come se fossero esseri privi di coscienza, di diritti, di dignità. L’uccisione sistematica di milioni di animali è rimossa, sterilizzata; per i bambini il pollo è una serie di candide fettine nelle vaschette e il prosciutto non si sa da dove derivi.
L’India ha più di un miliardo di abitanti che si astengono dal togliere la vita agli animali: questo nobile principio è insignificante?
Anche nella cultura latina era viva la consapevolezza del problema. Ovidio, facendo parlare Pitagora nel XV libro delle Metamorfosi (vv. 75 e segg.), scrive:
“Astenetevi, o mortali, dal contaminarvi il corpo con pietanze empie! Ci sono i cereali, ci sono frutti che piegano con il loro peso i rami, grappoli d’uva turgidi sulle viti. Ci sono verdure deliziose… E nessuno vi proibisce il latte e il miele che profuma di timo. La terra generosa vi offre ogni ben di dio e vi offre banchetti senza bisogno di uccisioni e sangue”.
E più avanti (vv. 461 e segg.).
”Che malvagia abitudine contrae, come si prepara a versare sangue umano lo sciagurato che scanna col ferro il vitello senza scomporsi ai suoi strazianti muggiti, o che ha il coraggio di sgozzare un capretto che manda vagiti come un bambino, o di cibarsi di un uccello che lui stesso ha imbeccato! …Sopprimete alcune bestie se proprio fanno del male, ma anche quelle, sopprimetele soltanto. Astenetevi dal mangiarle e portate alla bocca solo alimenti pacifici”.
Certo nella nostra dimensione locale, è davvero un’acrobazia parlare dello spirito del vegetarianismo, qui dove ci vantiamo di fare consumo di carne di cavallo!
Nelle Americhe, in Grecia e a breve anche in Francia, è vietato. Per anni, di notte, alla stazione di Barletta, i cavalli serrati nei carri provenienti dalla Polonia lanciavano nitriti che assomigliavano ad urla umane. La mattina dopo erano portati al Macello, anche puledri.