Domenica 9 aprile, ore 20.30, presso la Chiesa dell’Annunziata, ad Andria, un concerto per “Anime belle” e tra “Amiche”…

Eia, mater, fons amoris” è la profonda invocazione di chi, attraverso la preghiera “Stabat Mater”, si rivolge a Maria chiedendole di cum-patire e condividere con lei la sofferenza provata da Gesù durante la crocifissione e la Passione. Ma lo Stabat Mater è anche una melodia gregoriana composta da Giovanbattista Pergolesi, nel 1736, prima di morire. Il musicista di Jesi l’ha riadattata per lenire il dolore che lo affliggeva, una catartica guarigione raggiunta con l’ascolto sinestetico di pentagrammi quasi scientifici. Perché, laddove la fede, inevitabilmente, tende a rassegnarsi, la medicina e l’empatia relazionale, che intercorre fra gli esseri umani, ti spingono dal fondo verso vette di amorevole altruismo. Nella sua lunga navigazione, Odysseo ha già incrociato lo sguardo curioso di Teresa Calvano, giovane Donna malata di cancro. Ma chi pensa ad un mare in tempesta, si sbaglia di grosso. Un’ora prima di entrare in sala operatoria, Teresa ed io chiacchieriamo come due vecchi amici, è lei a rincuorarmi e a trasmettermi serenità…

Ciao, Teresa. Da disabile, posso capire in parte ciò che stai passando…

Sai, Miky, la voglia di riprendermi la mia vita è più forte della paura.

Ti diverti a cucire e regalare turbanti. Come mai non indossi una parrucca?

Perché non la sopporterei, mi sentirei finta, giudicata. Dai, si vede quando qualcuno porta la parrucca!

Effettivamente sì. Perché proprio il turbante?

Perché è più figo, divertente, giovanile e alla moda. Adoro mandare la gente in confusione. Molti si chiedono se abbia ancora i capelli. Ora mi stanno ricrescendo e, grazie al turbante, nessuno ha notato la differenza fra il prima e il dopo (ride).

Ottima strategia! L’evento di domenica 9 aprile si intitola “Stabat Mater”. Che rapporto hai con la preghiera?

Di convenienza. Prego quando ne ho bisogno. Non ti nascondo di averlo fatto cinque minuti fa.

In vista della sala operatoria?

Certo.

Non ti fa paura?

Assolutamente no. Anzi, per me è il Paradiso. Quel posto, cavolo, guarisce le Anime belle.

La raccolta fondi per la serata di domenica sarà destinata proprio a loro. Chi sono le “Anime Belle”?

Sono le persone che cadono e si rialzano, persone che, nonostante tutto, vanno avanti, e, anche quando è tutto nero, trovano sfumature colorate in ogni cosa.

In effetti, quest’anno, di colori, la Domenica delle Palme ne avrà davvero tanti. Parliamo di un arcobaleno intrecciato di sogni e speranze. Un’associazione di idee, “Amiche per le amiche” che, per l’occasione, diventano “Amiche per la vita”. Il concerto, che vedrà la prestigiosa partecipazione del Soprano, Angelica Meo, del Contralto, Tina D’Alessandro, sarà armonizzato da un Ensemble di Archi Federiciano, diretto da Michele Lorusso. Appuntamento a domenica 9, aprile, ore 20.30, presso la Chiesa dell’Annunziata, ad Andria. Info al numero 38964421633.

Abbiamo raggiunto, per ulteriori ragguagli, l’organizzatrice del concerto, Francesca Magliano.

Ciao, Francesca. L’associazione “Le amiche per le amiche” non è nuova a questo giornale. Il progetto “Amiche per la vita” nasce, invece, a sostegno di cause umanitarie molto forti. Perché avete deciso di patrocinare la serata evento “Stabat Mater”?

Le “Amiche” tornano con molto piacere. Con l’iniziativa “Le Amiche per la vita”, prosegue un percorso associativo proteso al sostegno delle Amiche che soffrono, in questo caso, delle Amiche malate, che combattono ogni giorno la loro battaglia contro la loro malattia. Per noi, queste Amiche rappresentano una fonte di forza e vitalità, perché ci dimostrano ogni giorno che la vita è la cosa più preziosa che abbiamo e che dobbiamo affrontarla con coraggio e positività anche nei momenti più difficili. Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere il progetto di Teresa Calvano per le sue Anime Belle, amiche che, come lei, affrontano la malattia senza rinunciare, nonostante le mille difficoltà, alla loro femminilità. Per dare voce al loro coraggio e alla loro grande fede, abbiamo deciso di affidarci ad una delle opere di musica sacra più rappresentative e sentite, ovvero, lo Stabat Mater.  

La composizione sacra “Stabat Mater” fu commissionata a Giovanbattista Pergolesi dalla confraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, in occasione della liturgia della Settimana Santa. Qual è il messaggio che la musica può lanciare proprio nella Domenica delle Palme?

Lo Stabat Mater esprime la grande sofferenza di Maria. Don Tonino Bello la definisce “Donna coraggiosa”, perché non si è rassegnata a subire l’esistenza, ma ha combattuto, ha affrontato gli ostacoli a viso aperto e, sul Calvario, pur senza morire, ha “conquistato la palma de martirio rincuorandoci col suo esempio a non lasciarci abbattere dalle avversità”. Il messaggio che vogliamo trasmettere alle amiche che soffrono, alle Anime Belle, è di avere il coraggio di affrontare la loro sofferenza “non con l’anima dei disperati ma con la serenità di chi sa di essere custodito nel cavo della mano di Dio”.

Grazie alla nostra giovane e vecchia amica Teresa Calvano e agli sforzi del gruppo “Onda d’Urto” di Andria siamo giunti ad un’importante sensibilizzazione sul tema dei tumori. Credi anche tu alla stretta correlazione fra malattia ed esposizione ad onde elettromagnetiche?

È un tema molto delicato, anche perché vi sono ancora studi scientifici in corso per dimostrare una correlazione tra campi elettromagnetici e il cancro, per cui credo che le risposte le dobbiamo trovare nella scienza. Ritengo, però, che, se esiste il benché minimo dubbio di potenziali rischi per la nostra salute, a causa dell’esposizione ai campi elettromagnetici, bisogna adoperare tutte le precauzioni possibili. Il nostro legislatore è intervenuto già nel 2008. Nella nostra città è stato recentemente adottato un regolamento che ha come obiettivo quello di ridurre al minimo l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici per la salvaguardia della salute. Passi avanti rispetto al passato sono stati fatti, ma credo fermamente nella battaglia intrapresa dagli amici di Onda d’Urto, perché nella nostra città la percentuale dei tumori è notevole, per cui bisogna continuare ad indagare e cercare di capire.

L’iniziativa ha consentito a Teresa di cucire turbanti per altri malati che lei definisce “Anime Belle”. Cosa ti ha impressionato di più della straordinaria anima di Teresa Calvano?

Per esperienza personale, ho subito riconosciuto il sorriso di Teresa. È il sorriso coinvolgente e disarmante di chi è straordinariamente attaccato alla vita e cerca di vivere al massino ogni secondo, perché diventa sempre più prezioso. È il sorriso di chi, con grande dignità, non solo combatte, ma riesce ancora a donarsi agli altri con generosità; è il sorriso umile e sincero di chi ha deciso di vincere perché ha il sacrosanto diritto di vivere e di assaporare la freschezza della sua giovane età. Teresa, senza avere la presunzione di farlo, ci insegna e ci trasmette molto.

La preghiera funge, spesso, da collante fra scienza e fede. Cosa possono fare concretamente le Istituzioni per aiutare chi è in difficoltà?

Le istituzioni hanno il dovere di non lasciare soli coloro che vivono queste esperienze e, soprattutto, di sostenere le loro famiglie, che stravolgono le loro vite per seguire i propri cari. Sostenere e promuovere iniziative a sostegno di tutte le Anime belle e dei loro progetti, sicuramente rende le Istituzioni più vicine e più coinvolte in queste battaglie, battaglie che appartengono a tutti noi.

Quale augurio ti senti di porgere in vista dell’imminente Pasqua?

Auguro a tutti di vivere la gioia della Pasqua, certi che, con la resurrezione di Gesù Cristo, l’amore misericordioso vinca sempre.