Il processo alle agenzie di rating, a Trani, nell’esperienza di Angela Avitabile, Davide Polizzano, Francesco Michele Potì

dai quali riceviamo e pubblichiamo:

È stato denominato il “processo del secolo” quello avverso l’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha avuto sede nel Tribunale penale di Trani, ne “la perla dell’Adriatico” pugliese. Questo articolo registra la nostra partecipazione alle fasi finali del giudizio (discussione finale e lettura del dispositivo), sollecitata dal Prof. Avv. Giuseppe Losappio, al termine del corso di penale II.

La prima domanda con la quale ci siano confrontati è: cosa sono le agenzie di rating? Tema già da molti ampiamente trattato. Nel complesso sistema dei mercati finanziari, le agenzie di rating sono enti che hanno il delicato compito di valutare (dal verbo inglese to rate) i prodotti finanziari e la credibilità dei soggetti che li emettono; siano essi società private o Stati sovrani. La loro attività è già stata oggetto, in passato, di procedimenti giudiziari in ambito civile e per valutazioni relative a società private (es. Parmalat). Ecco la novità di questo processo così singolare: per la prima volta, nel nostro sistema penale, la contestazione atteneva valutazioni espresse da un’agenzia di rating nei confronti del sistema economico-politico del nostro Paese e quindi, di uno Stato sovrano.

Sotto la lente di ingrandimento della magistratura, vi erano una serie di valutazioni negative (outlook negativi), elaborate dall’Agenzia, ponendo in essere, tra il maggio 2011 ed il gennaio 2012, una serie di artifici informativi (stando alla descrizione della nota tecnica della CONSOB) e raggiri , che portarono ad un vertiginoso declassamento del rating italiano di 2 notches (o livelli), da A a BBB+. Secondo la ricostruzione dell’accusa, tali attività svolte e diffuse (tra l’altro senza rispettare i termini previsti) dalla S&P’s, erano espressione di un “piano criminoso organizzato”, al fine di influenzare sfavorevolmente l’economia europea ed italiana nello specifico; condotta che, ai sensi del Testo Unico della Finanza, si è concretizzata nel reato di manipolazione del mercato (art.185 T.U.F.). Di contro, gli abili difensori degli imputati, tra cui l’ex vice-presidente indiano dell’agenzia Deven Sharma, Jann Le Pallec, responsabile per l’Europa della stessa, e gli analisti Eileen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer, si sono mossi con destrezza, sostenendo nelle loro arringhe che quelle azioni operate dalle agenzie, quelle informazioni divulgate, altro non erano che “nozioni di fatto” e non di mera valutazione.

Alla fine del primo atto, il collegio composto dai dott.ri Giulia Pavese (presidente), Lorenzo Gadaleta e Raffaele Morelli, hanno assolto gli imputati, in parte per insussistenza del dolo (art. 530, comma 2, c.p.p.), in parte per “insussistenza del fatto”.

Sembrano aver prevalso, almeno per il momento, sulla seppur ben articolata tesi d’accusa, gli argomenti portati in aula dagli esperti avvocati della difesa.

Vogliamo sottolineare che questa esperienza ha profondamente inciso il nostro percorso di studio, ampliando i confini della nostra esperienza fino a “toccare con mano” le nozioni, le astratte teorie che apprendiamo dai manuali e dalle lezioni.

Abbiamo sperimentato l’incertezza/dinamismo ed elasticità mentale di oscillare tra le ragioni della vibrante requisitoria del PM, che ci sembrava tanto indistruttibile, nonostante le scaltre e pungenti difese esposte magistralmente dinanzi al collegio giudicante.

Abbiamo sperimentato anche quel senso di “amarezza” finale il giorno della fatidica sentenza. In nome del popolo italiano. Avevamo creduto che nell’azione del Pubblico ministero emergesse una volontà di riscatto. Per ora non è stato così. Ma non è ancora detta l’ultima parola. In ogni caso, come scriveva il lungimirante Manzoni ne Il cinque maggio: Ai posteri l’ardua sentenza.

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Angela Avitabile nel 1994 è nata a Martina Franca, dove risiede. Ha conseguito la maturità classica con il massimo dei voti frequentando il liceo Tito Livio. È iscritta all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Corso di laurea magistrale in giurisprudenza, Dipartimento Jonico.

Davide Polizzano nel 1994 è nato Taranto, dove risiede. È iscritto all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Corso di laurea magistrale in giurisprudenza, Dipartimento Jonico.

Francesco Michele Potì nel 1995 è nato a Taranto, dove risiede. È iscritto all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Corso di laurea magistrale in giurisprudenza, Dipartimento Jonico.

 


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