Concludiamo la serie di interviste dedicate al mediometraggio Morsi, che sarà proiettato proprio oggi alla multisala Roma, chiacchierando con il Preside del Liceo Scientifico “Nuzzi”, il professor Michelangelo Filannino.

Concludiamo la serie di interviste dedicate al mediometraggio Morsi, che sarà proiettato proprio oggi alla multisala Roma, chiacchierando con il Preside del Liceo Scientifico “Nuzzi”, il professor Michelangelo Filannino. Sarebbe proprio il caso di dire “last but not least”.

Cosa ne pensa di docenti che, oltre a fare ottimamente il proprio lavoro in classe, si impegnano in altre iniziative dando lustro alla scuola e alla città?

Dovrebbero aumentare di numero. La scuola può dare un contributo al progresso sociale se e quando si ispira coerentemente ai valori della Costituzione italiana. Il principio della libertà del sapere, la natura pubblica della scuola statale, la partecipazione della comunità alla vita scolastica possono contribuire a salvare il nostro Paese.

I giovani sono sempre da deprecare oppure, se opportunamente stimolati, dimostrano di sapersi impegnare e produrre buoni risultati?

Credo che la definizione “nichilismo ludico” sia quella che meglio descrive la deriva a cui i giovani sono esposti nei Paesi capitalisti avanzati. Si nota la tendenza a trasformare la vita sociale in una specie di movida ad oltranza. In contrasto, bisogna recuperare il valore dell’equivalenza fra doveri e diritti. Certamente, che gli adulti propongano stimoli di valore ha un senso, ma, in realtà, dovrebbero essere i giovani a stimolare la società, a proporre qualcosa di nuovo, di bello, di giusto.

Hannah Arendt osservava che è normale che i giovani distruggano il vecchio per costruire il nuovo. Allora il problema è non reprimere, ma incoraggiare le proposte valide. I giovani devono fare due cose immense: salvare il pianeta e costruire la pace. C’è posto per tutti, ma bisogna fare presto!

Ritiene che queste iniziative siano anche una forma di pubblicità utile a procurare più iscrizioni alla scuola?

Francamente la concorrenza fra le scuole, il marketing scolastico, mi fa un po’ ridere ed ha fatto il suo tempo. Se devo pensare che organizziamo conferenze sulla guerra fra Israeliani e Palestinesi per procacciare iscrizioni, preferisco evitare. La scuola non è un luccicante villaggio per vacanze: deve essere un luogo per imparare a pensare, per apprendere i linguaggi, per educarsi a vivere insieme agli altri, per fare amicizie.

Il motto del Liceo scientifico “R. Nuzzi” di Andria è l’agostiniano “Amate quod eritis”: cioè abbiate a cuore il sogno che coltivate, il progetto di vita che cominciate a costruire. E questa costruzione è faticosa, difficile, niente paillettes, niente effetti speciali!

È curioso del risultato finale di questo progetto? Cosa si aspetta?

Sono molto curioso, sì! Ho visto trafficare a scuola il regista Riccardo Cannone, i ragazzi, ma non so niente del prodotto finale. Voglio vedere l’emozione che mi darà questo film, spontaneamente. Però, già solo per come i ragazzi hanno condotto la conferenza, non posso che dire che sono bravi e maturi.

Allora appuntamento a stasera!