Un’occasione per celebrare in modo alternativo la festa della donna. Mercoledì 9 marzo, in cattedrale, ad Andria, alle 19.30, la testimonianza di suor Antonietta Potente.

Il calendario dell’Anno Giubilare prosegue senza soste. Tra i molteplici appuntamenti messi a punto dalla Commissione Speciale per la Sacra Spina, c’è anche la possibilità di onorare in mondo non consumistico la Giornata Internazionale della Donna, che, lo vogliamo ricordare, nasce per affermare le pari opportunità del genere femminile e denunciare tutti i soprusi e le violenze subite per millenni dalle donne.

E sarà proprio una donna a parlare nella cattedrale di Andria, mercoledì 9 marzo, alle ore 19,30. Il suo intervento avrà per tema: “Nelle periferie per curare le ferite di Cristo”.

Suor Antonietta, 58 anni, di origine ligure, è una missionaria e teologa, facente parte della Congregazione delle Suore Domenicane di san Tommaso d’Aquino. Ha insegnato teologia morale prima a Roma e poi a Firenze, fino a quando, 22 anni fa, è partita in missione per la Bolivia. Lì ha vissuto in fraternità con i campesinos di etnia Aymara ed è stata attiva durante il processo socio-politico che, sotto la guida del presidente Evo Morales, ha visto la Bolivia cambiare volto. O perlomeno provare a farlo.

Suor Antonietta è, dunque, voce di chi solitamente non ha voce: i poveri tra i più poveri del mondo, i bambini, le donne del Sud America. Suor Antonietta non è solo “voce”: è testimone, ovvero voce di chi parla per ciò che ha vissuto e continua a vivere, non solo per ciò che è capace di predicare.

Ascoltare la testimonianza di suor Antonietta, significa accogliere il grido dei diseredati, lasciarsi pungere dalle spine vive delle periferie del mondo, non limitarsi ad attendere un prodigio, ma attivarsi per essere noi il miracolo della solidarietà nel mondo.

Magari, cominciando a spendere un po’ meno in mimose e un po’ più per restituire parte della nostra ricchezza a chi non ha neppure di che vivere.

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