L’emergenza antropologica, la lettera dei “marxisti ratzingeriani” a Benedetto XVI, la stepchild adoption e la sinistra, la legge sulle adozioni, il mercato dell’utero in affitto… e molto altro ancora nella “lectio magistralis” di Beppe Vacca sulla modernità.
Andria, 29 febbraio, auditorium del Liceo Scientifico “R. Nuzzi”. Qualcuno ha detto, citando “Bocca di rosa“, che, quando non si possono più dare cattivi esempi, si danno buoni consigli. Ma non è questo. Vacca non è un buon maestro, oggi, perché ha dato cattivi esempi ieri. Vacca è un intellettuale, un pensatore, un uomo libero. E dall’alto della sua assoluta libertà (per quanto di “assoluto” ci possa essere in un uomo…) parla in difesa di un’idea. In difesa dell’umanità che gli appare in crisi di identità. Qui la ragione di una “emergenza antropologica”, di una “deriva nichilista” che dovrebbe preoccupare tutti: credenti e non credenti, uomini di sinistra, di centro e di destra, giovani e meno giovani.
Non è una mera questione di legge Cirinnà. La stragrande maggioranza degli italiani l’ha voluta e la vuole. Ubi societas, ibi ius: e la nostra società, finalmente, riconosce i diritti delle persone strette da un patto d’alleanza, il patto delle unioni civili.
Piuttosto, è questione di capire se tutto quello che è tecnicamente possibile sia anche moralmente lecito o, se preferite, a misura d’uomo. È questione di capire se sia da cancellare o meno tutto quello che per millenni abbiamo scritto e letto sulla maternità, sui nove mesi nel grembo di mamma, sulla storia che lega madre e figlio si dal primo battito intrauterino. Si tratta di vedere se il nascituro abbia dei diritti che il legislatore deve tutelare o se la legge debba limitarsi a registrare i desideri di ognuno. Soprattutto, si tratta di dire un no “senza se e senza ma” contro un mercato feroce che in nazioni come l’India, ma anche la Svizzera, il Canada, la California, riducono la vita a merce e la offrono a chi vuole un figlio “a tutti i costi“, siano esse coppie etero (in larghissima maggioranza) o omogenitoriali.
Infine, si tratta di discutere su una legge delle adozioni che riconsideri il tema a 360°. Perché una famiglia arcobaleno può adottare e amare un bimbo anche più di una famiglia etero: ma una cosa è togliere un bimbo dall’orfanatrofio (possibilità non prevista dalla stepchild adoption) e un’altra è togliergli la madre.
Abbiamo provato a riassumere alcuni dei temi caldi affrontati da Beppe Vacca a viso aperto, senza nascondersi dietro gli infingimenti della retorica o dietro il “latinorum” di testi legislativi che, a furia di rimandi ad articoli di leggi precedenti, sono ai più incomprensibili e rappresentano il cavallo di Troia del buon senso.
Il consiglio è di prendersi il tempo giusto per ascoltare l’intero video della sua conferenza che Odysseo ha il piacere di mettere a disposizione dei suoi lettori: magari vi toglierà il tempo di una “fiction”, ma anche quello di tanta ipocrisia. Alla ricerca di ciò che ci unisce piuttosto che di ciò che ci divide. A proposito, il tema della relazione di Vacca era: “Per un dialogo tra voci plurali, in tempo di emergenza antropologica“.