Si svolgerà il prossimo 9 febbraio, alle ore 17, presso l’Auditorium I.C. “Verdi-Cafaro” di Andria, il convegno pubblico incentrato sulla figura professionale del “Clown in Corsia”, riconosciuta da una legge regionale da poco approvata che permette alle strutture pugliesi di avvalersi di uomini e donne che affrontano il dolore con un sorriso e, soprattutto, competenza.

A moderare l’incontro sarà l’oncologo Dino Leonetti, per tutti “Dott. Ercolano” che, di seguito, ci racconta l’entusiasmo per una missione svolta attraverso la speranza di un sorriso.

Ciao Dino. La figura professionale del medico ci imporrebbe di utilizzare toni formali per questa intervista, eppure di fronte ad un “CLOWN DOTTORE” siamo portati a prenderci una motivata confidenza. Come mai hai scelto di seguire questa strada così particolare per approcciarti a patologie tanto delicate?

Ciao Michele, da tempo avevo un “bi-sogno” da soddisfare, una necessità vitale che si può tradurre anche in “due-sogni”: che i bambini non si ammalassero per cause evitabili e che i bambini ammalati avessero diritto a sorridere nei luoghi di cura.  Perciò ho creduto nella possibilità che il clown dottore potesse essere presente nel nostro territorio e nel progetto di ricerca sulle cause di cancro giovanile che stiamo portando avanti nella nostra città. Ora sono un medico di famiglia, oncologo e clown dottore a causa di due sogni, dunque. Sono sogni che hanno trovato il gradimento di tante persone, senza le quali non li avrei realizzati. Devo tutto a loro a cui  dedico la mia contentezza.

Dallo scorso 5 gennaio il sogno di ratificare giuridicamente la clown terapia è diventato realtà grazie all’approvazione di una proposta di legge regionale che stanzia 120 mila euro annui alla formazione di personale medico specializzato nel sorriso. Quanta soddisfazione e quanti sacrifici si nascondono dietro questa notizia?

Quando con altri sognatori, come il mai dimenticato dottor Antonio Caldarone, ho dato vita all’associazione In Compagnia del Sorriso, nel 2011, sapevo che non sarebbe stata una passeggiata senza rischi e fatica. Oggi abbiamo una squadra di clown dottori altamente qualificati e costantemente preparati per affrontare la sofferenza e sublimarla indossando un naso rosso. La clownterapia è arte ma anche disciplina molto severa. La Legge punta proprio a qualificare la figura del clown dottore, un volontario molto particolare e siamo felici che i nostri tre consiglieri regionali Di Bari, Marmo e Zinni l’abbiano accolta e promossa in seno al consiglio Regionale. A loro la nostra immensa gratitudine. Siamo l’unica Regione italiana ad avere una Legge di questo tipo. Dedichiamo questo risultato anche a ciascun clown dottore che opera nella nostra amata terra, affinché questa Legge possa costituire per loro sigillo di serietà professionale e al contempo garanzia di qualità per gli ammalati approcciati.

Per “terapia del sorriso” si intende “la possibilità di utilizzare il sorriso e il pensiero positivo a favore di chi soffre un disagio fisico, psichico o sociale”. Anche se è contraddittorio e paradossale dirlo, che grado di serietà può garantire l’immagine del “CLOWN IN CORSIA”?

Il clown dottore può entrare a pieno titolo nell’equipe di cura di tutti gli ammalati, non solo dei bambini, ma anche degli anziani, ammalati psichiatrici ed oncologici, perché sono stati formati per essere delicati ed efficaci. Noi lo abbiamo fatto e lo facciamo costantemente a partire dal 2013. La nostra azione viene apprezzata non solo dai malati ma anche dagli accompagnatori e dagli operatori sanitari. Ci sono persino sei neo-dottoresse che hanno svolto tesi di laurea seguendo i progetti di ricerca che si realizzano nella nostra attività.

La formazione prevede la conoscenza di origini e storia della clownterapia; teniche utilizzate per la coesione del gruppo; tecniche necessarie all’improvvisazione teatrale; tecniche di mimo, giocoleria comica e micromagia; compiti e tecniche del clown terapeuta, gestione emotiva e sostegno psicologico agli utenti; norme igieniche e comportamentali da adottare. Al di là delle singole competenze, quanto influisce l’aspetto empatico nell’interpretazione del ruolo?

Molto più importante per un clown dottore non è l’empatia ma la consapevolezza. La gran parte della nostra formazione è mirata a raggiungere il miglior grado di consapevolezza. Tutto il resto è importante, ma di certo secondario ad essa.

Tra i graditi ospiti del convegno del prossimo 9 febbraio ci sarà anche il Dirigente dell’Agenzia Regionale Sanitaria Puglia, Giovanni Gorgoni. Quale impatto potranno avere le Istituzioni nella stabilità di un progetto politicamente tripartisan?

Il dottor Gorgoni, che è stato direttore generale della Asl BT, ci ha seguito fin dai primi passi. E’ una grande soddisfazione restituirgli il frutto della fiducia che ha riposto in noi. Molto dobbiamo anche al dottor Massimiliano La Paglia, attuale responsabile nazionale della Formazione della Federazione Nazionale dei Clowndottori, federazione anche noi siamo affiliati. Siamo stati fortunati ad aver incontrato persone illuminate e lungimiranti come lui e altri. I nostri amministratori sono fondamentali per la diffusione di una clownterapia fatta da veri professionisti, per quanto sempre volontari. Ricordo che possono diventare clown dottori non solo medici ma ciascuna persona che voglia seriamente formarsi e intraprendere un percorso lungo ma ricco di emozioni.

Cosa fa sorridere il Dott. Dino Leonetti, alias “Ercolano”?

Il dottor Ercolano sorride spesso, direi sempre, anche se non lo dimostra. Ogni cosa lo diverte. Lui è innamorato della vita e dell’umanità. Ma si commuove altrettanto spesso, perché la sofferenza lui la vive davvero, esattamente quando l’attraversa, per approdare al sorriso che ama far sorgere sul volto di chi incontra. 


2 COMMENTI

  1. Finalmente!!! La semplice iniziativa di medici “clown” che allietano in tal modo la sofferenza, per quanto ciò sia possibile fare, non poteva rimanere cosa isolata. La burocrazia, i cavilli giuridici se non le competenze, mai chiaramente ripartite, mettono in ginocchio questo paese anche dinanzi a tali problematiche. Bravissimo a chi ha creduto … altrettanto a chi lo ha reso possibile.

  2. Buonasera.
    È ammirevole il dott. Clown.
    L’importante è che riesca a conciliare sempre con il suo lavoro di medico di base.

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