Antonella Di Liddo, da un sogno al Festival del Cinema di Venezia

Sin da subito mi è venuto di raccontare questa storia come se fosse una favola e ho atteso questo momento dell’anno per raccontarla a tutti ma soprattutto a coloro i quali sono capaci di grandi sogni: i ragazzi!

Non me ne vorrà la protagonista, Antonella Di Liddo, per questa indiretta responsabilità che le sto trasmettendo ma, a mio avviso, questa storia è importante che venga letta ai ragazzi che vogliono realizzare sogni grandi perché lei è la dimostrazione tangibile del fatto che si può. Che se vuoi, puoi.

Antonella ci è riuscita partendo dalla sua curiosità che si è evoluta in passione ed è diventata poi competenza con caparbietà e adesso è la sua professione.

Antonella è un orgoglio andriese, è interprete e consulente linguista e vanta lavori di enorme valore professionale.

Il suo è un viaggio di vita e parte dalla sua stanzetta, dai suoi sogni. C’era una volta una ragazzina di 14 anni che guardava il Maurizio Costanzo Show con sua sorella e sognava di diventare come Olga Fernando. Questo amore per le lingue sembra essere qualcosa di viscerale, sin da subito: un amore a prima vista.

Tra i personaggi buoni ed importanti, immancabili sono due insegnati incontrate nel percorso di formazione a scuola media inferiore e superiore ed è proprio la prof Cecilia Fortunato “che ci faceva viaggiare con la mente” che permetteva ai suoi studenti di essere anche fuori dall’aula, di essere con la mente nel Mondo.

Fu proprio lei a raccontare “ai miei genitori che non dovevo stare qui”. La spinta costante è stata, è e resta quella di un costante  miglioramento.

Approfitto di queste virgolette per farvi “ascoltare” il tono delle sue parole: una donna entusiasta e innamorata.

Credo di non sbagliare nel dire che la sua grande forza è data dall’attenzione di una crescita continua su due piani (ne cito due per sintesi): quello personale e quello professionale; non si perdono mai di vista, si tengono per mano.

Studia tanto, tantissimo. La formazione in questo settore è estremamente dura, sembra a tratti militare: regole ferree, ambiente settario e chiuso ma Antonella ha tutte le chiavi a disposizione e dove percepisce, per una estrema severità di giudizio verso se stessa, che ha bisogno di migliorarsi, lo fa.

Mi spiega che nella traduzione in consecutiva, che è quando sei vicina all’artista e traduci ciò che dice, bisogna avere un accento neutro, una capacità di modulazione vocale e la tranquillità di parlare al pubblico e cosa meglio del teatro può fare al caso suo. La sua è una personalità, e una bellezza, dirompente. È una sana portatrice di luce interiore che traspare dal suo, contagioso e rassicurante, sorriso ma fare questo lavoro significa dover stare sempre qualche passo indietro. Mi racconta della sua esperienza, per esempio, al Festival del Cinema di Venezia, che dura ormai da quattro anni; della preparazione, dello studio delle persone che sono dietro i personaggi che interpretano, la grande responsabilità che si ha nell’interpretare il pensiero dell’altro. No, non ho sbagliato parola: interpreta, in senso teatrale, con purezza. Questa è la sua cifra, entra in punta di piedi, il cuore aperto e l’anima in ascolto dell’altro.  Mi è capitato di vedere una sua foto mentre lavora con Cate Blanchett e penso a quanto sia fortunata, la Blanchett, ad essere tradotta da Antonella perché si prenderà cura del suo pensiero e lo renderà fruibile a tutti. Dell’altro, appunto, sempre un passo indietro e tu? Come si fa ad esprimere se stessi? Semplice, dice lei: ho capito che potevo portare la mia creatività nell’insegnamento e così inizia una riuscitissima esperienza. Su Instagram apre una pagina @anto_la_teacher che conta più di  ottomila iscritti e che la vede ormai a capo di una squadra di professionisti pronti ad insegnare l’inglese attraverso il gioco.

Come sapete già, nelle favole mai nessuno ci dice come si fa a vivere “felice e contenti”. Io non ho nulla da svelare, per fortuna, ma ho chiesto ad Antonella una traccia utile per chi volesse seguire un percorso, riuscito, come il suo:

non smettere mai di essere curiosi

cercare ogni fonte di formazione, non solo i libri!

fare esperienze all’estero

imparare ad osservare

sii determinato

credi in te

In ogni storia che si rispetti ci sono sempre i personaggi cattivi, quelli che sentenziano che non ce la farai mai o che è assai difficile che è poi la stessa cosa vestita meglio.

“Ho imparato a credere in me stessa,  ho avuto sempre chiara la mia direzione e continuo a perseguirla, crescendo”.

Antonella Di Liddo, Grazie.