«Quando i nazisti presero i comunisti, io non dissi nulla perché non ero comunista. Quando rinchiusero i socialdemocratici, io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico. Quando presero i sindacalisti, io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi presero gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa»

(Martin Niemöller)

Dopo “la bufera e altro”, che due giorni fa ha segnato il destino del nostro Paese, sinceramente avevo pensato di non scrivere una sola parola. A proposito: Montale, non sai cosa ti sei perso! Mi tornano in mente i tuoi versi: “La storia non è magistra di niente che ci riguardi…”.

Poi, però, ho letto sul “Post” di ieri l’articolo intitolato “La sinistra inutile”, di Enrico Sola, e mi son detto: «Cavolo! Ma questo pezzo è il mio, perché ho lasciato che fosse qualcun altro (sia chiaro: molto più bravo di me…) a scriverlo?!»

E così mi sono deciso.

A scrivere cosa, dunque?

Niente. Una banalità. Tipo che mi sento sempre più spaesato in questo Paese. Spaesato e solo.

Il fatto è che non ci capisco più niente. Sembra proprio che, improvvisamente, io sia diventato demodé e non me ne sia accorto. Eppure, lo scenario era ben prevedibile…

Ci tengo a precisare: non ne faccio una questione unicamente personale. Non credo, ma magari mi sbaglio anche su questo, di essere così stupidamente egocentrico. Utilizzo solo il filtro della mia povera esistenza per leggere, attraverso la mia, l’esperienza di tanti amici, di compagni di strada, di persone che con me hanno condiviso valori che ora, per l’appunto, non sembrano più di moda e che non si sa se e quando mai e a quale prezzo di moda torneranno.

In questi ultimi tempi, ho trovato sempre qualcuno che, praticamente, sembrava sapere più e meglio di me quello che per cui da una vita lotto, soffro, amo e spero. Ciò per cui lavoro e mi spendo ogni santo giorno. O almeno ci provo. Solo che mo’ questo “qualcuno” sembra sapere meglio di me cosa vada fatto e io no.

Qualche esempio?

In questi mesi di strana e sfuggente campagna elettorale, ho trovato chi meglio di me sa cos’è la sinistra, con buona pace del PD, del governo Gentiloni e di leggi come quelle sulle unioni civili e sul biotestamento

Ho trovato chi meglio di me sa cos’è la destra, tanto che devo accettare l’idea che Berlusconi è una povera vittima di chissà quale complotto e per di più non devo neppure azzardarmi a dichiararmi antifascista – strano, io pensavo che persino la Costituzione lo fosse…

Manco a dirlo, c’è una marea di gente che sa meglio di me cosa sia l’onestà, e la illumina con luci a Cinquestelle, e che dire di chi meglio di me sa cosa sia essere credente, anzi: cattolico! Io che pensavo che il Vangelo insegnasse la solidarietà e la difesa degli ultimi, ora ho imparato che il sacro testo insegna a dar fiducia a chi ci (sper)giura sopra

Almeno non è rimasto nessuno che pretenda di insegnarmi cosa sia la moderazione: Orazio caro, fattene una ragione, il tuo “est modus in rebus” non se lo fila più nessuno e la moderazione non è più un valore. Sparita anche quella… solo Renzi non riesce mai a sparire! Si dimette e non si dimette, si dimette e poi ritorna, si dimette e poi si congela…

D’altra parte: sarebbe andata meglio se si fosse tolto prima dalle scatole? E se Grasso e Boldrini non fossero, d’improvviso e ottusamente, diventati dalemiani? E se la famigerata litigiosità della sinistra si fosse per una volta ricomposta?

Io non credo proprio: su questo Sola, a mio modesto avviso, ha perfettamente ragione e al suo articolo vi rimando.

Ora, a parte a fare i migliori auguri a chi si appresta a governare l’Italia, mi sa proprio che mi tocca dar ragione a Checco Zalone: “Vuoi vedere che lo strano sono io?”

E già. Perché il fatto è che la sinistra proprio non c’è più e nemmeno il cattolicesimo democratico o cristianesimo sociale che dir si voglia. Ciao Sturzo, ciao La Pira, ciao Dossetti, ciao Moro: riposate in pace: almeno voi, se ci riuscite… (vorrei aggiungere: ciao Casini, ma tanto quello riesce sempre a riciclarsi, manco fosse di plastica…).

E già – mi son ridotto a citare Vasco! –, perché, a dispetto dei miei tanti anni spesi sui libri di teologia, a quanto pare, per oltre due terzi degli italiani, ha ragione quel mio amico che tutte le domeniche si batte devotamente il petto in chiesa, ma poi mi ha “tolto l’amicizia” perché ho provato a spiegargli che la xenofobia non è esattamente parola di Gesù…

Oibò. Bennato cantava: “Un giorno credi di esser giusto e di essere un grande uomo in un altro ti svegli e devi cominciare da zero”. In realtà, di questo passo, un giorno o l’altro verranno a prendermi, come hanno fatto con gli ebrei.

Anzi no: molti di loro, prima della persecuzione, erano ricchi e forti. Deportarli e derubarli, prima di eliminarli, rimane un male assoluto, ma nella mente malata di Hitler rispondeva “banalmente” (Arendt docet…) a un disegno.

Io, come tanti, non servo a nessuno. Non servo e non mi asservo. Chi vuoi che mi venga a prendere?

È più semplice e comodo ignorarmi.


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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

1 COMMENTO

  1. Bello l’articolo, Paolo: profondo, vero, sofferto. Come sempre sai dare voce a chi voce non ha. E pensare che si crede di aver agito per il bene dei propri figli! …Ma! …d’altronde ognuno agisce secondo coscienza .

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