#evedicosatibevi!

Alessandro Siani, nel celebre “Benvenuti al Sud”, ci ha insegnato a chiamarlo “succo di frutta”, ma il suo vero nome è “liquore al limoncello” ed è una gradevole bevanda alcolica che si lascia apprezzare soprattutto in estate, ghiacciata, ma sa come riscaldarvi anche in inverno. Ottimo come digestivo, si esalta con e sopra i dolci.

Per prepararlo, la tradizione vuole che i migliori limoni siano quelli di Sorrento, ma gli abitanti di Amalfi e Capri contendono proprio ai sorrentini la palma da assegnare all’inventore della bevanda. È anche vero che non c’è massaia in Puglia che non abbia il suo bell’albero di limoni biologici, utilizzati proprio per fare il limoncello in casa.

La preparazione del liquore non è impresa ardua e vedrete che anche voi potrete facilmente essere fieri della vostra impresa. L’importante è eseguire le operazioni con scrupolo e rispetto dei tempi.

Ingredienti

Limoni: 10 medio-grossi e biologici

Zucchero: 500g

Acqua: 1 litro e 1/2

Alcol puro a 95°: 1 litro

Come si fa

In primo luogo, i limoni vanno lavati in acqua tiepida e ben ripuliti da qualsiasi residuo: la loro buccia andrà in infusione.

Servendovi di un pela patate, che vi aiuterà eliminare la parte bianca della buccia (è amara), sbucciate i limoni e, con un tagliere, riducete le scorze a tante piccole listarelle. Queste andranno lasciate macerare per un mese, in un contenitore di vetro chiuso ermeticamente, dentro a 750 ml di alcool. Il contenitore va conservato in un ambiente fresco e senza luce.

Trascorsi i trenta giorni, fate bollire l’acqua e aggiungete lo zucchero. Mescolate e fate sciogliere lo zucchero fino a formare uno sciroppo. Quindi, fate raffreddare, unite i rimanenti 250ml di alcool e versate il tutto nel contenitore in cui avevate lasciato le scorze in infusione.

Tornate a chiudere ermeticamente il contenitore e a riporlo al buio per altri 40 giorni.

Come vedete, occorre pazienza, ma la vostra attesa sarà premiata.

Bene, passati i quaranta giorni, prendete il contenitore, filtratene l’infuso, imbottigliate e conservate in freezer … #evedicosatibevi!


FonteFoto di Richardthelion da Pixabay
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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

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