“Mater semper certa est, ac prelata.

Hai voglia tu a fa’ ‘l padre premuroso:

è lei che in fin de’ conti è avvantaggiata.”

 

Questo pensavo lasciando il letto ombroso,

mentre mi disponevo a far la notte,

spezzando di Morfeo il dolce riposo.

 

Qualc’ora prima con lei avea fatto a botte

con le parol, s’intende, ma che mani?!

Non è che ne avea dette crude e cotte

 

anzi, fa assai più male starsene lontani,

tacersi ed ignorarsi in stessa stanza

e dirsi in cuor: ci parlerò domani.

 

Messa a tacere a cena anche la panza,

mi rifugiai nel letto di stanzetta,

con di ogni tregua persa la speranza.

 

“Mo viene e mo non vien” la figlioletta

ch’è solita abbracciarmi con trasporto

‘gni ser’ prima d’andare a letta…

 

Non vien! Realizzo e tosto taglio corto.

Chissà, magari viene la seconda …

… indago un po’ dal mio giaciglio sporto.

 

Ma quando sento la vocin feconda

lontana, far preghiere della sera,

con la sorella grande a farle sponda

 

e con la mamma, prima così altera,

ed ora tutta miele e marmellata …

feci come Giuseppe fe’ a Caprera.

 

Fattami di coperta mantellata,

guardandomi allo specchio, a voce smorta,

mi dissi cosa sempre tramandata:

 

“Ricorda, padre di memoria corta,

ch’a donna figli vengon dal ginocchio

e tu, per buon che sia, vien dalla porta!”.

Ascolta MATER SEMPER CERTA … AC PRELATA! interpretata dalla voce di Giuseppe Porro:


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Giuseppe Porro nasce ad Andria nel 1985, vive in Seminario gli anni della sua fanciullezza e adolescenza. Frequenta il Liceo Classico “Carlo Troya” e si laurea in Lettere presso l’Università di Bari. Dal 2015 vive a Martina Franca con sua moglie e le sue figlie. Da sempre amante della poesia, l’endecasillabo lo diverte particolarmente: Per gioco cominciai al cento die convivio, i pari miei per allietare, vincendo primordiali retrosie dinnanzi ai prof non temmi di parlare: usai da dilettante il bello metro, per dare ai brindisi una veste un po’ più ilare. Ridea di gusto, vetusta, la Di Pietro, la Tarantini, ch’avvampa di vermiglio e la teatrale musa Notarpietro. Da allora quando carta e penna piglio, se voglio raccontare di qualcosa, m’imbarco in ‘sì nobile naviglio che può suonar più dolce della prosa.

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