Il primo appuntamento si è tenuto ieri, venerdì 13 ottobre, alle ore 17, presso Villa Segettaro, a Trani. “L’evoluzione della famiglia: dal deficit affettivo all’iper protezione” è un evento organizzato nell’ambito del progetto “Non ti scordar di te”, finalizzato all’inclusione sociale ed al sostegno alla genitorialità. A parlarcene è il responsabile, psicologo e mediatore familiare, Leonardo Trione-

Ciao, Leonardo. Cosa significa oggigiorno essere genitori?

Essere genitori è una gioia immensa!

Essere genitori significa “dare la vita”; significa essere modelli di riferimento sul piano dei valori e del comportamento.

Essere genitori è anche una grande responsabilità, un impegno per la vita.

Essere un genitore responsabile significa essere consapevole dell’importanza di avere un figlio e prendersene cura con amore e in modo funzionale alla loro crescita.

Infatti il compito di ogni genitore non riguarda esclusivamente la cura della prole, ma è un compito va oltre.

Un buon genitore guida i propri figli sulla via della consapevolezza, della crescita, della realizzazione di sé e delle proprie passioni, per poi “lasciarlo andare” lungo le strade della vita.

Un figlio richiede ad un genitore una dedizione totale, un amore incondizionato e la capacità di riconoscere un individuo completamente diverso da sé, di conseguenza, libero di essere ciò che è.

Aiutare un figlio a sviluppare le proprie risorse e potenzialità, significa aiutarlo ad esprimere ciò che è.

Il poeta e scrittore Goethe affermava “sono due le cose che i figli dovrebbero ricevere dai loro genitori: le radici e le ali.”

Quali sono i pericoli delle famiglie iperprotettive?

La famiglia iperprotettiva è un modello che cresce sempre più nel nostro contesto sociale, soprattutto nel centro-sud.

In questo modello, i genitori si pongono come un “pronto soccorso” costante nei confronti dei propri figli. E questo è proprio il più grande paradosso di questo modello familiare, perché i genitori credono di rendere i figli autonomi, in realtà questi ultimi saranno adulti insicuri e ansiosi. Infatti, i figli che crescono in famiglie iperprotettive non hanno la possibilità di imparare ad affrontare gradualmente le difficoltà e gli ostacoli della vita e di sviluppare abilità e risorse fondamentali per il raggiungimento dei loro obiettivi.

Solo l’esperienza diretta di aver gestito delle criticità può consentire di potenziare i propri punti di forza e di accrescere la propria autostima.

Questa è la base per un sano sviluppo.

Qual è il sostegno più corretto che si possa offrire ad un caregiver?

Il sostegno alla genitorialità è un percorso che coinvolge i genitori, coniugi o ex coniugi, o genitori single, in una riflessione sulle proprie modalità educative, sui temi della maternità e della paternità.

Diventare padre e madre è un processo lento e non scontato in cui ci si confronta costantemente anche la propria storia personale.

Più si amplia la consapevolezza su ciò che si è vissuto, sentito, sofferto, appreso e ereditato come figli, più si è liberi nel crescere i propri figli da schemi educativi vincolanti e potenzialmente dannosi.

Pertanto il sostegno alla genitorialità offre uno spazio in cui padre e madre mettono a confronto le proprie aspettative sul proprio ruolo genitoriale e su quello dell’altro, per far crescere la fiducia reciproca, imparando ad accogliere le proprie e altrui fragilità in un modo costruttivo.

Quali sono le finalità del progetto “Non ti scordar di te”?

“Non ti scordar di te”, è un progetto nato dalla sinergia tra le associazioni “Il Pineto” di Trani e “Arca dell’Alleanza” di Bisceglie.

È un progetto finanziato dai fondi del bando regionale Puglia Capitale Sociale 3.0.

Le finalità di questo progetto sono la realizzazione di un giardino sensoriale, il supporto socio-psico-pedagogico alle famiglie dei giovani con disabilità intellettiva e a vari gruppi di famiglie che hanno bisogno di un supporto alla genitorialità, l’animazione sociale in favore delle persone con disabilità intellettiva.

Crediamo fortemente nella buona riuscita di questo progetto ecco perché invitiamo i genitori a partecipare.

Inclusione sociale e sostegno alla genitorialità si coniugano perfettamente, in modo particolare in questo contesto sociale.

L’ingresso è gratuito.


FonteFoto di Jochen van Wylick su Unsplash
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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.