Secondo Giovanni Paolo II “l’amore non è una cosa che si può insegnare, ma è la cosa più importante da imparare”. Non si può improvvisare l’amore così come non si può improvvisare una relazione. Bisogna aiutare le nuove generazioni ad imparare ad amare l’amore.  L’educazione affettiva e sentimentale è tanto importante quanto quella emotiva e sessuale. Questo è il motivo ispiratore del nuovo libro di Leonardo Trione presentato lo scorso 21 ottobre. Titolo significativo del testo è  “Educare all’ amore, oggi” – Un percorso per imparare ad amare alla scuola di Giovanni Paolo II. (Ed.Segno). A spiegarcelo è lo stesso Leonardo.

Ciao, Leonardo. Perch? hai scelto di scrivere “Educare all’amore oggi”?

L’ educazione all’amore è un tema fondamentale per la crescita integrale della persona, per il suo benessere psico- affettivo e spirituale.

Oggi più che mai è importante educare all’amore le nuove generazioni.

Coinvolgere i più giovani in una crescente responsabilità del loro percorso significa rivelare loro che possono diventare uomini e donne responsabili, che possono plasmare la propria umanità: che la loro libertà non si riduce appena all’espressione di un istinto naturale; e che nel modo in cui vivono le loro relazioni – e in particolare la relazione d’amore – è implicato il tipo di uomini e donne che vogliono essere.

Più semplice insegnare o imparare l’Amore?

È famosa la citazione di San Giovanni Paolo II quando afferma che “L’amore non è una cosa che si può insegnare, tuttavia è la cosa più importante da imparare “.

Bisogna imparare ad amare!

L’amore non lo puoi improvvisare!

Oggi è dominante la cultura della sensitività, la quale esalta i sensi e la sensualità quasi come valori morali assoluti: ciò che mi dona piacere, si afferma, è bene; ciò che mi provoca dolore è male.

L’amore va oltre i sentimenti!

L’ amore è innanzitutto un “dono” e poi anche una scelta, non dipende da ciò che senti o non senti.

Pertanto il vero amore non è un sentimento, ma una decisione. Non si basa su emozioni e stati d’animo momentanei, ma è in grado di andare oltre a tutto questo per diventare un atto di volontà. Riesci ad amare nel momento in cui scegli di farlo, nell’istante in cui sostieni l’altra persona e le stai accanto nelle difficoltà, nelle “brutture”, nelle parti più in ombra e nascoste che mostrerà solo in seguito, e che insieme a tutto il resto formano la sua anima. Solo in questo modo l’amore è eterno.

Come ci si educa all’affettività sentimentale?

Sicuramente le prime basi sul piano di una sana educazione all’affettività, si costruiscono nell’ambito familiare.

L’ostacolo più grande per aprirsi da adulti ad una sana forma di educazione sentimentale è nella ideologia dell’amore romantico.

Spesso la fase iniziale di ogni relazione sentimentale è  “impregnata” di romanticismo e idealizzazione dell’altro.

Ma sono altri i passaggi che poi ci permettono di costruire una relazione stabile, matura e duratura.

Sono passaggi che hanno a che vedere con la capacità di amare in modo adulto, partendo dal porsi nella coppia come soggetti autonomi che non vogliono bastare a se stessi, ma impegnarsi in un legame che possa dar valore e forza a ciascuno dei due, aprendosi anche alla dimensione spirituale.

Nel libro propongo 5 passi per imparare ad amare come orizzonte da seguire per costruire una relazione sana.

A chi si rivolge il libro?

Questo libro si pone in continuità al testo “La guarigione della famiglia ferita”, scritto due anni fa.

Pertanto è un libro che si rivolge a tutti coloro che hanno scelto di amare nella propria vita e che avvertono il bisogno di una sana educazione in questo ambito.

Attraverso la mia professione di psicologo posso dire che c’è una grande sete d’amore nei giovani, contrariamente a ciò che si dice.

Bisogna insegnare alle ragazze e ai ragazzi che nessuna formula sana dell’amore ammette la violenza psicologica, l’umiliazione, la svalutazione del partner, né nella forma agìta, né nella forma subìta.

Coinvolgere i più giovani in una crescente responsabilità del loro percorso significa rivelare loro che possono diventare uomini e donne compiuti, che possono plasmare la propria umanità: che la loro libertà non si riduce appena all’espressione di un istinto o emozione.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.