
Oggi un bambino mi ha chiesto: “Tu credi nelle favole?”
Come sempre i bambini con le loro domande, la loro curiosità e la naturalezza del loro interrogare sorprendono e fanno riflettere. Non si finisce mai di imparare da loro. E di ricevere affetto, attenzione, calore, stupore, sorpresa, meraviglia…
Sì, io credo nelle favole, da sempre. Non ho mai smesso e non riuscirei a vivere senza crederci per sognare, immaginare, desiderare, creare, stupirmi…
Le favole sono magia e la lettura delle favole è preziosa per tutti, grandi e piccini. Un momento intimo, di condivisione, calore, ascolto, conoscenza, immaginazione e tanto altro ancora. Le favole offrono la possibilità di scoprire il proprio mondo interiore, di sviluppare l’intelligenza emotiva, di conoscere e gestire le proprie emozioni, di migliorare la relazione con gli altri. Le favole educano e consentono di osservarsi, di apprendere regole di comportamento, di distinguere il bene dal male, di capire cosa è la bellezza, cosa è la generosità, aiutano a comprendere il valore del coraggio. Riconoscersi nei protagonisti è un modo meraviglioso di entrare in contatto con le proprie sensazioni e percezioni. È così che i bambini imparano a riconoscerle, a dargli un nome, a gestirle, a esprimerle e a trasmetterle. Provare i sentimenti più nobili nella propria interiorità e non essere in grado di comprenderli, ascoltarli e condividerli può essere doloroso.
E poi il momento delle storie raccontate da mamma e papà ha un significato emotivo molto più grande del gesto in sé. Unico nel suo genere, il tempo del racconto prima di andare a nanna aiuta la relazione tra genitori e figli, la consolida, crea intimità. Quel tempo dedicato dal genitore parla di generosità, esprime sensibilità, istruisce sul piacere del dare. È un tempo che rivela pazienza, attenzione, un tempo ricco di presenza in cui il solo “stare” è di per sé un momento che dona sicurezza al bambino, uno spazio fecondo in cui possono crescere la fiducia e la capacità di superare piccole paure. Una traccia indelebile nella memoria emotiva di cosa vuol dire “sentirsi accuditi e accolti”, uno strumento di forza per far fronte a eventuali esperienze dolorose.
La favola è fantasia, colore, immaginazione, creatività, sogno. Stimolare nei bambini la curiosità è un dono, una dote che quando si cresce può costituire un’ancora di salvezza. Come credere, agire, osare senza questo spirito fiducioso? Sognare, immaginare, fantasticare e creare servono per mantenere un atteggiamento vivo, giovane, flessibile, disponibile al nuovo. Avere una marcia in più, quel pizzico di incoscienza per crederci, provarci e realizzare. Anche sbagliare, aspettare, ricominciare e poi conquistare, raggiungere soddisfazioni, sviluppare certezze, fiducia, consapevolezze.
È l’opportunità di vivere intensamente le emozioni, in una parola di accogliere la vita nella sua totalità, con consapevolezza e azione. Avere la testa leggera e i piedi consapevolmente radicati sulla terra, per “volare” verso mete incerte, senza attaccamenti, paure, condizionamenti. Semplicemente andare, andare verso la felicità, che è un diritto di tutti!
E allora almeno per stasera, spegnete la tv, sceglietevi una bella favola e immergetevi in questo mondo “che non c’è”… avrete di certo delle meravigliose sorprese!