
Tutti abbiamo la facoltà di scegliere nella vita, un diritto che abbiamo bisogno di riconoscerci ed imparare ad esercitare. E possiamo scegliere di essere felici.
Ogni giorno siamo chiamati a scegliere cosa indossare, cosa mangiare, cosa fare, come lavorare, quanto sognare, quanto amare, quanto pregare e tanto altro ancora.
Siamo liberi, tutti, nella nostra interiorità.
Anche la felicità è una scelta. Una scelta indipendente da quel che si è, da quel che si ha, da quello che accade intorno a noi. Essere felici, incondizionatamente, è una scelta interiore. Impegnativa, profondamente spirituale, attraverso la quale si sceglie di stare bene, di essere grati sempre e comunque, di cercare e ad accogliere la felicità…f ino a che c’è Vita.
Anche nel buio, attraversare il tunnel e confidare nella luce all’orizzonte.
Non è retorica o indelicatezza rispetto alle preoccupazioni altrui e alla loro gravità, ma un dolore, una sofferenza, una malattia, una perdita possono essere affrontate con spirito diverso, se lo si vuole. Una prova, un insegnamento, un messaggio per evolvere, per conoscerci, per migliorare, anche attraverso il dolore. Tutto ha un senso, un disegno perfetto che “qualcuno” ha creato per noi, che si può imparare ad accettare… con fede, fiducia, fluidità.
C’è molta solitudine, insieme a silenzi, incomprensioni, distrazioni, rumore. Guardare dentro di noi piuttosto che fuori è difficile, ma osservare, condividere, esprimere è funzionale alla nostra “guarigione”, utile per lasciare andare. Il dolore va fatto fluire, non bisogna intrappolarlo dentro, quell’ombra non aspetta altro che andare. La scelta, impegnativa, sta proprio nell’accogliere la prova che ci viene data, affrontare, non subire, elaborare. E aspettare, passerà, tutto passa.
Angoscia, abbattimento, chiusura, isolamento, vittimismo, doveroso adattamento e pensieri pedanti, negativi, tutto questo peggiora la situazione. Violenta la nostra anima, incide sulla nostra salute, appesantisce la nostra mente che sono un tutt’uno e richiedono continuo nutrimento di energia vitale.
C’è il dolore, ma c’è sempre un momento in cui, qualunque cosa accada, si torna a sorridere… se lo si vuole, è una scelta, la nostra scelta.
Mi piace chiudere questa riflessione con una frase di Madre Teresa di Calcutta: “Non c’è momento migliore di questo per essere felice. La felicità è un percorso, una scelta, non una destinazione”.