La “Buona Scuola” è legge. Giovedì 9 luglio, con 277 voti a favore, 173 contro e 4 astenuti, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il testo della tanto dibattuta, e osteggiata, riforma della Scuola.

Nutrita la fronda del PD che non ha partecipato al voto: ben 39 deputati PD, compresi i nomi eccellenti di Bersani e Cuperlo, si sono infatti rifiutati di esprimere il loro voto e di questi, stando a quanto precisato dall’on. Alfredo D’Attorre, 24 fanno parte della cosiddetta “minoranza PD”. Singolare la vicenda di Roberto Speranza: assente giustificato, è infatti impegnato in missione, ha comunque voluto far sapere che la sua scelta sarebbe stata quella di non partecipare al voto.

Da sottolineare che ci sono anche 5 voti contrari Pd, tra i quali quello del già citato D’Attorre. Sono, però, voti suppliti all’80% da quelli dei 4 deputati azzurri (Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola e Massimo Parisi) che, aderendo alle indicazioni del senatore Denis Verdini e in aperto dissenso dal resto del gruppo FI, hanno votato in modo favorevole.

Fatto sta che per il Governo i cornti tornano. Renzi esulta e sul suo profilo twitta: “Centomila assunzioni, più merito, più autonomia. #labuonascuola è legge”. Gli fa eco la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini che, a caldo, ha dichiarato: “Questo non è un atto finale, ma l’atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola”.

Tuttavia, la protesta si è fatta sentire. “Giù le mani dai bambini” si leggeva sui cartelli esposti dai deputati della Lega nell’Aula della Camera, durante le dichiarazioni di voto, al punto che la seduta è stata sospesa ed è stato espulso l’on. Massimiliano Fedriga, capogruppo del Carroccio.

I cartelli della Lega hanno trovato una risposta, neppure tanto indiretta, nella parole del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Abbiamo mantenuto un altro impegno. Avevamo detto ‘no gender’ nelle scuole ed abbiamo ottenuto una circolare del ministro Giannini che chiarisce in modo incontrovertibile che ci vuole il consenso informato dei genitori perché qualcosa di extra curriculare entri nelle classi”.

E la voce dei docenti che pure, come non accadeva da anni, a maggio, durante le lezioni, e a giugno, per gli scrutini finali, hanno scioperato in massa? Sembra ormai acqua passata, scorsa sotto i ponti.

La Buona Scuola è legge. E chi vuol conoscerne i contenuti, può approfittare della sintesi in 12 punti gentilmente offerta dal sito del Miur.

Va tutto ben, madama la marchesa.