Papa Francesco colpisce ancora: “Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?”
Parole chiare, dirette, che sembrano già preannunciare apertamente quale sarà la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica, il cui pronunciamento è atteso da anni, sulle apparizioni di Medjugorje.
E così il fan per eccellenza del santuario bosniaco, Paolo Brosio, prende carta e penna (virtuali) e lancia un appello al pontefice: “Caro Papa Francesco, Medjugorje, per quello che mi ha insegnato il mio semplice [sic] cammino di Fede, non è curiosità per il futuro oppure desiderio di novità a tutti i costi a scapito della Parola di Dio. Sono perfettamente d’accordo su tutto quello che hai detto. La curiosità non fa parte dello Spirito Santo di verità e della Parola di Dio. Ma devo dirti ciò che sento nel mio cuore: Medjugorje non dice questo, è l’esatto contrario”.
Anche se con termini certamente più “politically correct” di quelli che si stanno per usare, è come se Brosio avesse scritto al Pontefice che, su Medjugorje, sta prendendo una sola…
Legittima posizione, tanto più perché fondata su un vissuto personale che Brosio ha abbondantemente testimoniato negli ultimi anni, a partire dalla sua conversione.
Solo che Brosio, prima di “consigliare” il papa, dovrebbe rispondere alla sua domanda: dove sono i “veggenti a ore”?
Su questo Brosio glissa, salvo rilanciare: “Tu hai ragione a lanciare l’allarme: non siate curiosi per il futuro, non aspettate a credere dopo aver letto il messaggio. Non si può vivere solo di questo. È vero, questa non è identità cristiana ma se qualcuno ti ha detto queste cose riguardo a Medjugorje, ti ha mentito, ti ha detto una bugia per gettare discredito su un luogo di culto dove al primo posto ci sono confessione e Santa Messa, Rosario e digiuno”.
Ma c’è di più. Brosio individua dei responsabili, con tanto di nome e cognome: “E il vescovo di Mostar? Sua Eccellenza Monsignor Ratko Peric, come il suo predecessore Pavao Zanic, sono rimasti latitanti per 34 anni e addirittura hanno ostacolato tutto quello che riguarda Medjugorje, i frati, i veggenti e, quello che è più grave, hanno ignorato il loro compito pastorale nei confronti dei pellegrini: mai una messa, mai una catechesi, mai confessioni, mai una parola di benvenuto”.
Indice puntato anche sulla Chiesa Italiana: “Medjugorje rischia di essere penalizzata senza un minimo di riconoscimento da parte del Vaticano e il continuo contrasto e la denigrazione quotidiana di una parte della Chiesa in Italia e nel mondo scoraggia i sacerdoti ad accompagnare i pellegrini. Chi va a pregare là, quando torna in Italia, viene preso per fanatico. Ma non è così”.
E ancora: “Spesso ritroviamo in Italia una Fede stanca e poca voglia di accontentare questo entusiasmo. Solo grazie a te, Papa Francesco, si sta muovendo qualcosa e per grazia di Dio i tuoi appelli hanno rinnovato la gioia per la Fede, una gioia che avevo visto solo a Medjugorje e che ora ha bisogno di avere una sua autonomia, un potenziamento dei francescani e finalmente un vescovo che si dedichi alle necessità di questo santuario”.
Per concludere, lo stesso Brosio “dà i compiti a casa” a papa Francesco: “Medjugorje e la Madonna hanno bisogno di un attestato di fiducia da parte della Chiesa di cui la Madonna è Madre come ha voluto suo Figlio. Non c’è bisogno di dimostrare che esista il sovrannaturale, sarebbe solo una probatio diabolica. Per il popolo di Dio sarebbe sufficiente dire che è ‘Luogo di culto e di preghiera riconosciuto da Papa Francesco e quindi da tutta la Santa Chiesa’ ”.
Fin qui il Brosio pensiero, animato da un coraggio e da un pathos tutt’altro che ordinari e su cui, ovviamente, non si emette in questa sede alcun tipo di giudizio, lasciando al lettore le riflessioni e gli interrogativi, anche le perplessità, che parole e accuse così forti possono suscitare.
Quanto a papa Francesco, con le sue recenti dichiarazioni, ha preso le distanze da quanti sono tentati di permutano l’identità cristiana con una filosofia e sono affetti da “nominalismo mondano” ovvero si dicono cristiani, ma non lo sono nella vita. Il papa li definisce piuttosto “gnostici moderni” che si chiedono: “Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?”. Parole pronunciate a Santa Marta, durante l’omelia, pochi giorni dono il rientro dal suo viaggio in Bosnia.
Proprio nel volo di ritorno, intrattenendosi coi giornalisti, aveva dichiarato: “Sul problema di Medjugorje, Papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini; c`erano anche altri cardinali, teologi e specialisti lì. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni – non so, 3-4 anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro. Siamo lì lì per prendere delle decisioni. Poi si diranno. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi, ma sulle linee che si prenderanno”.
Sarà proprio questo imminente pronunciamento a far tremare Brosio e i suoi amici?
Quel che è certo è che fa tremare un po’ meno quanti non fondano la propria fede su visioni, veggenti, miracoli e affini.
Chissà se avrà lo stesso coraggio per smentire i miti del passato, che tanto hanno giovato (e giovano tuttora) alle casse della Chiesa Cattolica. Parlo delle macchine di soldi come Bernadette e Lourdes, Fatima, Padre Pio, San Gennaro, Santuzza e così via.
Dubito fortemente. Ci sono paradisi che nemmeno il Papa può toccare