Politica di bassa lega

Un tweet dopo l’altro, a caccia di like…

Negli ultimi anni sembra che la politica italiana invece di occuparsi di leggi, contratti, metodi e direttive per garantire una stabilità governativa alla nazione, cerchi di fare cronaca nera. Ogni giorno il politicante di turno utilizza e strumentalizza un omicidio, un femminicidio, un abuso sessuale per accaparrarsi un pugno di like sui social. Un modo di fare politica di bassa lega, creato per influenzare negativamente la realtà utilizzando l’informazione per trasformare i fatti con la semantica della propaganda.

L’Italia oggi si trova di fronte ad uno sguardo storico politico miope e cieco, che non riesce ad identificare successi e fallimenti della globalizzazione, una grande osmosi, che ha coinvolto indifferentemente tutto il mondo. E così la situazione italiana sta diventando distruttiva perché da qualche tempo cerca di barcamenarsi con reazioni di chiusura e intolleranza alle trasformazioni rapide del tessuto sociale, economico e culturale, che cercano risposte sagge, rapide e concrete.

L’Italia la deve smettere di scherzare con il razzismo e la xenofobia. Negli ultimi giorni c’è stata un escalation di episodi violenti nei confronti dello straniero. Questo clima nauseabondo di odio per il diverso rischia di compromettere le radici civili e culturali della democrazia italiana. Oggi come cittadini italiani siamo chiamati a valutare e prevedere i pericoli, che può correre la democrazia, se non è difesa sempre e in ogni occasione, resistendo agli attacchi della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza. Ebbene perché come direbbe Don Luigi Sturzo “senza libertà, senza giustizia e senza uguaglianza non esiste democrazia”.

L’Italia ha una triste eredità storico politica – la dittatura del fascismo – che non può e non deve dimenticare perché è finita per essere catena al piede, rendendoci partecipi e attori di un genocidio pauroso. Taluni evocano l’epoca del fascismo, come fosse cosa buona e giusta, ma un popolo governato da una dittatura rinuncerebbe alla libertà per paura della stessa libertà.

È urgente il bisogno di costruire dal basso un nuovo senso comune, forte, coeso e resistente, che abbia a cuore le sorti dell’Italia, ispirandosi ai valori laici e cristiani, per dare nuovo slancio all’arte della politica. Necessaria è la costruzione di nuovi modelli culturali, sociali, educativi e spirituali per affrontare questa guerra estrema scatenata contro il prossimo, in opposizione al fratello, verso l’altro.

Per questo è importante, soprattutto per quanti si dichiarano e sono cristiani, riprendere e rimarcare l’importanza dell’educazione: all’accoglienza, all’ospitalità, al rispetto delle persone e delle cose, all’onestà alla compartecipazione, al sapersi sporcare le mani e non lavarsele.

Don Sturzo parlava di “cristianelli annacquati” che, purtroppo, non sono ancora scomparsi, anzi pare che aumentino sempre più, ingrossando le fila di quei sedicenti cristiani, che vivono la fede come una decorazione o peggio ancora tradendo la stesso Vangelo sottomettendolo alla proprie ideologie e sporchi interessi.

Questo modo di fare e di essere, mediocre e di bassa lega, avanza ed è premiato, nel senso che più si è in grado di tornaconto personale e di parte, di consenso della pancia, più si è giudicati degni dal popolo al punto di essere elevati a modello da seguire e imitare.

Don Luigi Sturzo diceva che: «La politica è per sé un bene: il far politica è, in genere, un atto di amore per la collettività; tante volte può essere anche un dovere per il cittadino. Il fare una buona o cattiva politica dal punto di vista soggettivo di colui che la fa dipende dalla rettitudine dell’intenzione, dalla bontà dei fini da raggiungere e dai mezzi onesti che si impiegano all’uopo. Il successo e il vantaggio reale possono anche mancare, ma la sostanza etica della bontà di una tale politica rimane. Così ragionano i cristiani di ogni tempo e di ogni paese. E con questo spirito, l’amore del prossimo in politica deve stare di casa, e non deve essere escluso come un estraneo: né mandato via facendolo saltare dalla finestra, come un intruso. E l’amore del prossimo non consiste né nelle parole, né nelle moine: ma nelle opere e nella verità».


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So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.