L’Accademia Musicale Federiciana rappresenta, infatti, il naturale sfogo creativo per chi desidera misurare le proprie abilità non solo davanti ad una folta platea, ma anche e solo per passione e per crescere in autostima, guidati da maestri d’eccellenza.

Non tutti possono parlare di musica con la stessa competenza. D’altronde, riflettendoci, il pentagramma riproduce esattamente le altalenanti curve della vita, una sinfonia suonata, spesso, senza spartiti, un festival di accordi ingarbugliati nelle piaghe della monotona quotidianità. Esiste però un luogo in cui potersi cimentare nel talentuoso genio dell’arte strumentistica e vocale. L’Accademia Musicale Federiciana rappresenta, infatti, il naturale sfogo creativo per chi desidera misurare le proprie abilità non solo davanti ad una folta platea, ma anche e solo per passione e per crescere in autostima, guidati da maestri d’eccellenza. A tu per tu con Agnese Paola Festa, Direttrice dell’Accademia Federiciana.

Ciao Agnese. Come e quando nasce l’Accademia?

L’Accademia Musicale Federiciana nasce nel 2000 con l’intento di promuovere iniziative culturali e musicali, riguardanti nello specifico la musica “classica”. Dal 2003 inizio a gestirla io e a farla crescere come realtà educativa e didattica.

Una passione coltivata nel tempo che ti ha portato a raggiungere già molti obiettivi, spaziando tra vari generi musicali e diverse personalità artistiche.

Nonostante sia diplomata in oboe ed in Pedagogia e Didattica Musicale, il mio sguardo alla musica jazz, pop e rock è stato sempre vivo e attento. Così da inserire, dal 2004, il Dipartimento Moderno. A mio avviso non esistono divisioni nette tra i generi: la Musica è una! Le soddisfazioni e gli obiettivi raggiunti sono stati tantissimi: undici anni di Stagione Concertistica, importanti whorkshops e masterclasses con grandi musicisti, le certificazioni internazionali ABRSM e due produzioni artistiche con i musical Arriva Lu Sand e Il Verso della Vita. Oltre a gestire l’organizzazione didattica e logistica, insegno nei corsi di teoria per ragazzi, Musica in Culla e Propedeutica per i piccoli da 0 a 6 anni, e poi oboe.

Il tuo ruolo impone un’oculata scelta di validi collaboratori. Come hai imparato a vagliare i curricula?

Non mi ritengo la proprietaria perché credo che l’Accademia appartenga a tutti quelli che la vivono con passione e correttezza. Per me è un figlio con tutti i suoi problemi legati allo sviluppo. Chi collabora con me, oltre ad essere un bravo musicista ed artista, deve avere umanamente qualcosa di speciale. Non sempre i grandi artisti hanno queste caratteristiche. Si lavora con bambini, ragazzi e questo viene prima di tutto. La Musica vive con me da sempre ed è stata una passione diventata lavoro. Non immagino la mia vita senza musica.

La tua più grande soddisfazione?

Le soddisfazioni sono state tante in questi sedici anni. Da settembre ci saranno tantissime altre novità e soprattutto importantissime convenzioni. La più grande gioia? Immagino sempre debba ancora arrivare!