“Anema e Core” è stata per anni la pizzeria di riferimento per gli andriesi, il ponte ideale fra cibo e natura. Oggi, dalla storia colma di riconoscimenti di papà Gino, Giovanni Fucci ha tratto ispirazione per la creazione di “Radicus”, un polo culturale aperto a tutti, una struttura per eventi immersa nel verde, forte come la quercia che la rappresenta e che fa da casa ad 80mila api da miele.

Ciao, Giovanni. Cosa ha ereditato dall’anima e dal core di tuo papà Gino il nuovo polo culturale Radicus?

Devo molto alla mia famiglia, il mio papà ha sempre creduto nel suo lavoro impostando questa struttura sulla qualità dei suoi prodotti, (è un pizzaiolo pluripremiato) .

Il polo culturale Radicus nasce dalle radici di questa quercia che la struttura ospita da 150 anni e che intreccia il passato, il presente ed il futuro, abbiamo  dedicato questa struttura a tutti coloro che credono nel bene comune, tutelando la storia e le creature che interagiscono con le energie della terra.

Cosa intendi quando, a microfoni spenti, definisci questa struttura “vergine ma desiderosa di appropriarsi dell’identità culturale della Città”?

Innanzitutto non abbiamo nessuna pretesa di appropriarci di un’identità culturale statica, anzi vogliamo impostare la nostra location come un punto di riferimento e di convergenza per ogni svariata forma di cultura. Vogliamo espandere e diffondere un messaggio di crescita culturale e personale.

Vorremmo creare un contenitore di idee, anche per eventi privati come per esempio ricorrenze o festività.

Cosa rappresenta per la vostra famiglia la quercia ubicata all’interno dell’ex pizzeria e come pensi di sviluppare la coltura delle 80mila api da miele che in essa ci vivono?

La quercia che vive all’interno della nostra struttura è stata ed è la nostra musa ispiratrice. Lei ha ridonato la vita a questo posto, basti pensare che si nutre da sola attraverso le sue radici profonde ed inoltre ospita queste creature così importanti per il nostro ecosistema; infatti abbiamo protetto questa riserva naturale. D’altronde c’è tutto un discorso sulle api che vogliamo divulgare, tipo la loro importanza e la loro relazione con il magnetismo terrestre. (il nostro stesso marchio ha i quattro punti cardinali…)

Per la nostra famiglia è davvero importante in quanto ci ricorda i nostri avi e predecessori.

Per le api stiamo sviluppando vari progetti, non ancora del tutto definiti, ma vorremmo lasciare integro l’habitat delle api senza manipolarle o strumentalizzarle, infatti stanno nascendo varie collaborazioni con autori che si ispirano alla storia di questo albero e sviluppano racconti dedicati sia ad adulti che a bambini, insomma in maniera universale.

Da ristoratore migrato a Merano ad autore di tre romanzi. Quale significato, anche spirituale, assume il cibo nella tua vita?

La mia esperienza a Merano mi ha arricchito tantissimo , da un punto di vista personale  e professionale. Ho compreso che la società di oggi ha bisogno di un altro tipo di ristorazione, una ristorazione dell’anima.

In questi tempi confusi veniamo trascinati dai problemi quotidiani e non riusciamo più a dedicare il ristoro alla nostra parte più profonda e segreta.

Il nostro progetto è partito da una semplice idea.

Il mio carissimo zio Salvatore, in termini metaforici, ha acceso una semplice candela che in me ha innescato una voglia di iniziativa: è come se avesse acceso una miccia ad un progetto che era in me assopito. Lui ha innescato un insieme di eventi che in maniera naturale e non condizionata ha permesso di riscoprirmi e di riscoprirci .

Il cibo è fondamentale ma la qualità del cibo fa la differenza. Concentriamo  tutte le energie in questo progetto per la qualità della vita a 360° gradi.

La mia risposta da autore invece è che ho in lavorazione un progetto ambizioso, fermo da anni e che vorrei riprendere; un testo incentrato sulla mela nel corso del tempo, fino ad arrivare ai giorni odierni… ma qui non mi sbilancio più di tanto.

Altri progetti futuri?

Questo è un punto di partenza, sono curioso di conoscere dove le strade dell’anima conducono. Noi crediamo fortemente in questa idea e non abbiamo prefissato punti fissi, anzi, siamo aperti a tutto quello che la vita voglia donarci, in maniera naturale e spontanea.

Concludo con la citazione che abbiamo scelto di posizionare sotto la nostra antica quercia:

“Le verità assolute le lascio ai coraggiosi.
Io mi tengo il vento e tutta la meraviglia di una quercia che racconta storie ai passeri.”
(Fabrizio Caramagna)

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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.