Dopo una lunga stagione autunnale e invernale ecco la primavera: stagione del risveglio della natura, caratterizzata da un’esplosione di profumi, colori e fiori appena sbocciati.

Le giornate primaverili ci permettono di uscire e di ammirare il fascino della natura selvaggia e la bellezza creata dal lavoro dell’uomo: dagli alberi fioriti di pesco ai germogli di grano, agli ortaggi come finocchi, asparagi e legumi.

Il protagonista di questo articolo sarà la fava: legume molto caro e amato dai nostri nonni.

Tuttora le fave sono considerate purtroppo un legume di seconda scelta, perché consumate dai poveri, per il loro basso costo e facilità nella coltivazione.

La fava è un legume antichissimo che ha origine in Asia Minore. Il suo nome botanico è Vicia Faba e appartiene alla famiglia delle leguminose. Una volta che il fiore è stato fecondato si sviluppa il baccello, la cui lunghezza massima è di circa 20 centimetri, al suo interno ci sono circa cinque semi. La funzione del baccello è protettiva e funge da contenitore per i semi.

Le fave possono essere consumate fresche appena raccolte, oppure secche. Sono ricche di fibre indispensabili per le funzioni intestinali.

Tra tutti i legumi la fava è la meno calorica. 100 g di prodotto sprigiona circa 60 Kcal. La fava è un prezioso alleato della nostra salute: è ricca di proteine, fibre e vitamine A, B, K e sali minerali come il ferro (importante per gli anemici), potassio e magnesio. È indispensabile anche perché favorisce il drenaggio dell’apparato urinario.

Ecco perché le fave sia crude e sia cotte, non devono mai mancare sulle nostre tavole.

Vi presento alcune ricette e abbinamenti con le fave.

Fave fresche:

I nostri nonni erano ghiotti di fave fresche soprattutto abbinate con il formaggio. Vi consiglio uno spaghetto classico cacio e pepe servito su una vellutata di fave fresche in precedenza sgusciate, bollite e frullate. Il tutto decorato con delle fave intere sgusciate, lessate e spolverate da una macinata di pepe.

Pizza gourmet da provare anche a casa: crema di fave fresche con mozzarella. All’uscita aggiungetevi della stracciatella di Andria, fave fresche o bollite e capocollo.

Fave secche:

In piatto classico soprattutto nella nostra Puglia è “fave e cicorie”.

Ma possiamo anche provare a rompere gli schemi. Abbinare le fave con i prodotti ittici è qualcosa di straorinario. Vi consiglio di servire il risotto ai frutti di mare su una crema di purè di fave, con un filo di olio al Bergamotto e macinata di pepe bianco.

L’unica raccomandazione che mi sentito di dare è a chi dovesse soffrire di favismo: astenersi rigorosamente dal consumo di fave e piselli, potrebbero essere molto pericolosi.

Non mi resta che auguravi buon appetito!