“La democrazia è stata conquistata

con il sangue versato e lottando con coraggio,

oggi ne subiamo l’abuso esercitato

da corrotti, mafiosi e personalità incapaci”

Denaro e sangue, anzi: denaro macchiato di sangue… Lunedì, 23 gennaio 2017 il Papa ha incontrato i membri della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo dello Stato Italiano dove nel saluto iniziale ha ricordato i compiti e la missione della DIA: “Le funzioni a voi affidate dallo Stato riguardano il perseguimento dei reati delle tre grandi organizzazioni criminali di stampo mafioso: mafia, camorra e ‘ndrangheta. Esse, sfruttando carenze economiche, sociali e politiche, trovano un terreno fertile per realizzare i loro deplorevoli progetti”.

Il Papa incoraggia ed esorta i membri della DIA a non perdere mai la forza di andare avanti nella lotta contro: corruzione, violenza, mafia e, da ultimo, anche il terrorismo che: “sta assumendo sempre più un aspetto cosmopolita e devastante”.

Queste attività, secondo Francesco, oltre ad essere difficili, rischiose sono indispensabili per liberare l’uomo dal potere delle varie mafie: che si rendono responsabili di violenze e sopraffazioni macchiate da sangue umano”.

Le parole del Papa, quelle dirette agli uomini e alle donne delle mafie, sono parole forti, dure, chiare ed inequivocabili, li invita a convertirsi a lasciarsi toccare il cuore dal Dio, giusto e misericordioso, e fermarsi abbandonando la pratica del male perché: “Il denaro degli affari sporchi e dei delitti mafiosi è denaro insanguinato e produce un potere iniquo”.

Papa Francesco rende ancora attuale il grido indimenticabile lanciato, da San Giovanni Paolo II contro la mafia, nella Valle dei Templi di Agrigento il 9 Maggio del 1993: Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Questo popolo…non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, una civiltà della morte. Qui ci vuole la civiltà della vita. …lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”

Oltre a contrastare la cultura criminale, mafiosa, corrotta ed ogni pratica di male, Bergoglio invita i componenti della DIA: “a dedicare ogni sforzo specialmente nel contrasto della tratta di persone e del contrabbando dei migranti: questi sono reati gravissimi che colpiscono i più deboli fra i deboli!,…è necessario incrementare le attività di tutela delle vittime, prevedendo assistenza legale e sociale di questi nostri fratelli e sorelle in cerca di pace e di futuro. Quanti fuggono dai propri Paesi a causa della guerra, delle violenze, delle persecuzioni hanno diritto di trovare adeguata accoglienza e idonea protezione nei Paesi che si definiscono civili”.

“La società – insiste il Papa – ha bisogno di essere risanata dalla corruzione, dalle estorsioni, dal traffico illecito di stupefacenti e di armi, dalla tratta di esseri umani, tra cui tanti bambini, ridotti in schiavitù”.

Avviandosi alla conclusione del discorso, Bergoglio, si dice: “consapevole del fatto che il lavoro che voi svolgete comporta anche il rischio della vita o il rischio di altri pericoli per voi e per le vostre famiglie”, motivo per cui, per questa missione-lavoro, è necessaria una forte ‘passione’ ma anche un forte senso del dovere da parte di tutti.

La moda della corruzione colpisce ad ogni livello e in differenti ambiti: politica, sanità, imprenditoria, associazionismo, sistema bancario/assicurativo e in tanti altri settori della vita pubblica e privata.

L’oceano della corruzione si espande con effetti distruttivi investendo e indebolendo le diverse classi sociali, tanto da compromettere il giusto e regolare funzionamento dei servizi essenziali che uno Stato deve erogare ai propri cittadini. Alcuni esempi: il servizio sanitario, il servizio dei trasporti pubblici, il servizio di raccolta dei rifiuti, il servizio di assistenza alla persona, servizi socio-sanitari etc.

La corruzione è un sistema di relazioni, annebbiamento delle coscienze, accordi non scritti, convivenze. La corruzione rappresenta un freno allo sviluppo del nostro Bel Paese e allo stesso tempo un fattore diretto ad incrementare le lacerazioni sociali provocate dalla crisi economica in atto.

Oggi l’integrità è considerata una colpa “grave” ed è per questo, così come Francesco sottolinea in questo discorso, che le varie e diverse agenzie educative, famiglie; scuole; comunità cristiane; realtà sportive e culturali, devono progredire e inondare le coscienze e orientarle a modelli di vita: onesti, pacifici, solidali…per far sì che la pratica del bene, della moralità sconfigga la pratica del male.


Fontehttps://flic.kr/p/4hVY61
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So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.