Dal 7 febbraio 2020, il loro singolo, “Assenza”, è in pubblicazione  su tutti i portali musicali, da Spotify ad Apple Music. Stiamo parlando di Adriana Sansonne, Antonio Musciagna (Nioth) e Jacopo Gambarrota (Jack Brokenleg), tre giovani musicisti con enorme talento e idee molto chiare

Ciao, Ragazzi. A quale “ASSENZA” vi riferite nel titolo del vostro singolo?

”’Assenza’ è il risultato di uno splendido e gratificante incontro tra Antonio Musciagna, in arte “Nioth”, Jacopo Gambarrota, soprannominato ‘Jack Brokenleg’ e la sottoscritta. Il nostro primo brano è diventato da subito una rivendicazione, un inno alla speranza di una gioventù che credono distrutta. ‘Assenza’ parla, a parer mio, di valori consumati o mai perduti, di silenzi, di noia, d’insicurezza. Gli adolescenti di oggi sono sbadati, disordinati, testardi, ma non riescono, nonostante tutto, a rinunciare alla vita e all’amore. Mi chiamo Adriana Sansonne, sono andriese, ho diciotto anni e frequento il liceo musicale “Casardi” di Barletta. Spero che la mia grande passione per la musica, e soprattutto il canto, diventi la mia futura professione“.

“L’assenza alla quale mi riferisco appartiene ad una figura femminile non ben definita. Ho racchiuso nel brano ciò che ho provato al termine di ogni mia relazione”, sostiene invece Nioth, rapper diciottenne barlettano, frequentante, proprio come Adriana e Jacopo, il liceo classico, e ad indirizzo musicale, “Alfredo Casardi” – ”Grazie a questo istituto è nata la nostra importante collaborazione e il comune desiderio di non piegarsi agli stereotipi sociali”.

Mentre Jacopo, abilissimo pianista che ha aggiunto qualcosa di personale e del tutto innovativo nella sua strofa in Assenza, precisa: “Vorrei che chi ascolti questo pezzo si identificasse con il nostro messaggio; può raccontare di una storia d’amore finita male o della scomparsa di un caro… l’interpretazione è assolutamente personale. Noi ragazzi dalla tecnica musicale del tutto differente ma dalle medesime intenzioni abbiamo dato vita ad un progetto che ci auguriamo diventi grande!”.

Il testo della canzone recita “…la mia penna è digestivo con effetto da collirio…”.
Qual è il peso maggiore che diciottenni come voi devono sopportare
nella società di oggi?

Adriana: “Gli adolescenti nella società di oggi hanno sempre questo incredibile timore di non sentirsi abbastanza. Hanno paura del giudizio altrui, del futuro, delle risposte, dell’amore e, perché no, anche della vita a volte! Auguro a chiunque ascolti il nostro brano di sentirsi indispensabile e di occupare uno spazio importante nella società. Bisogna provarci!”.

Nioth: Appartiene alla mia strofa. Essa indica quanto sia importante per me mettere per iscritto ciò che provo e aiuta a razionalizzare i sentimenti di qualsiasi forma. Questo aiuta a trarre beneficio anche per le esperienze future, soprattutto nella fase adolescenziale”.

Jacopo: “Sono poche le sicurezze che percepiamo noi adolescenti per il nostro futuro, soprattutto se non c’è un adeguato ascolto da parte di chi dovrebbe orientarci sul giusto percorso da scegliere”.

Appartenente al cosiddetto genere HIP-POP, il brano unisce il rap ad una base armonica composta da Adriana. Che ruolo assume, a vostro parere, la musica nella pedagogia comunicativa delle nuove
generazioni?

Adriana: “La musica è attualmente il più potente mezzo di comunicazione tra i giovani e non. Chiunque può identificarsi in una particolare strofa di una canzone. Il genere del nostro brano è rap, unito ad una base armonica nel ritornello che ho composto personalmente. Vorrei che chi ascolti Assenza percepisca la mia idea e non si soffermi sul solo aspetto “estetico”.

Nioth: “La musica a mio avviso consta di due funzioni, le quali non necessariamente convivono in un brano. La prima è quella ludica, basata sul puro piacere dell’ascolto, la seconda è quella pedagogica. Nel nostro caso abbiamo tentato di fondere entrambe le cose, donando musicalità con il ritornello di Adriana e inserendo contenuti prettamente personali con la mia strofa e quella di Jack”.

Jacopo: “Oggi fare musica è estremamente più facile e accessibile a chiunque. I generi sono diversi e ognuno può trovare il suo mondo, e usarlo come valvola di sfogo”.

Da dove nascono gli pseudonimi Nioth e Jack Brokenleg?

Antonio: “Nioth non è altro che il mio nome, Tonio, con lettere invertite. Ciò sta ad indicare il mio nuovo lato, che viene mostrato quando compongo e faccio musica, ma pur sempre appartenente alla mia persona. Ciò si può riscontrare nei miei testi, nei quali parlo solo ed esclusivamente di cose realmente appartenenti al mio vissuto”.

Jacopo: “Il mio pseudonimo è nato quando facevo le medie e cercavo un soprannome con cui firmare testi che scrivevo o anche da usare nei videogiochi. È praticamente la traduzione del mio nome Jacopo Gambarrota, un po’ ironica dato che l’esatta traduzione di broken leg è gamba rotta, modo in cui più volte è stato frainteso”.

Adriana: ”Io invece ho preferito non cambiare il mio vero nome: Adriana Sansonne, per questioni d’identità personale e di preferenze. Il mio ruolo all’interno di ‘Assenza’  è completamente opposto a quello di Jacopo e Antonio, così come il mio nome”.

Progetti futuri?

Adriana: “Al termine del quinto anno del liceo musicale, ho intenzione di iscrivermi al conservatorio per poter proseguire il mio percorso musicale, in primis con il canto. La musica mi ha, da sempre, accompagnato sin dalla più tenera età e sono certa che farà parte del mio essere per sempre. Il canto è il mio sfogo più sincero, vorrei fare di questa mia grande passione la mia professione. Al momento, però, voglio dedicarmi agli studi, perfezionare la mia tecnica e, perché no, anche scrivere qualcos’altro!”.

Nioth: “Personalmente sto lavorando quasi ogni giorno per produrre quanta più musica possibile. Prima di ‘Assenza’ è uscito un altro singolo sul mio canale YouTube dal nome “HORROR”. Attualmente sto lavorando all’uscita di un nuovo brano, che dovrebbe essere pronto per breve tempo. Mi piace dare un tocco di narrativa alle storie che racconto e il prossimo brano sarà il primo capitolo di una (si spera) lunga storia. Voglio dare l’esclusiva del titolo alla rivista, il brano si chiamerà TERAPIA PT. 1“.

Jacopo: “Sono ancorato alle mie radici nella musica classica e conto di portare a termine il percorso in conservatorio il prima possibile. Tuttavia ho in mente un progetto molto interessante,  riguardante altre due canzoni da solista, nel quale spazierò in un genere leggermente diverso dal rap”.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.