Era il 1961 quando il “Gandhi italiano”, Aldo Capitini, dava vita alla marcia Perugia-Assisi, una marcia di pace, il cammino verso l’interstrutturalità, l’emancipazione, il diritto sociale.
La Sindaca di Andria, Giovanna Bruno, e il Dirigente del CPIA BAT, Paolo Farina, hanno portato la loro testimonianza diretta, partecipando all’evento che sa di libertà, giustizia e verità e che, quasi casualmente, si colloca, in questa edizione, dopo i terribili attacchi squadristi alla sede romana della CGIL.
A sottolinearlo è proprio il Primo Cittadino della comunità federiciana: “Anche Andria è in cammino per testimoniare e costruire, passo dopo passo, la città della pace. Ci siamo, a ripercorrere il significato di questa Perugia-Assisi, ormai giunta alla sua sessantesima edizione.
Tantissime le città e i sindaci in marcia con noi. Insieme all’istituto scolastico del CPIA, simbolo di multiculturalità e integrazione portiamo tutta la nostra Comunità in questo viaggio laico di comunione tra i popoli.
É una marcia in difesa di tutti i diritti, che quest’anno ha anche il significato di condannare in maniera decisa ogni forma di violenza, come quella dell’aggressione alla sede della CGIL di Roma.
Andria desidera essere casa per tutti e con tutti, per chi arriva da altri paesi del mondo e vorrebbe solo attraversarla, per quanti vi giungono e vogliono abitarla, per quanti ci sono nati e vogliono viverla sempre di più, per quanti la sognano da lontano e vorrebbero tornarci, per quanti la immaginano bellissima e ogni giorno si impegnano perché sia un luogo d’amore pieno sempre, sempre, sempre.”
Le fa eco il prof. Paolo Farina: “ Il CPIA è la scuola della multiculturalità, delle differenze che arricchiscono, costruendo ponti anziché muri: per questo non potevamo non essere in marcia da Perugia ad Assisi per testimoniare percorsi di pace e di salvaguardia di tutti i diritti. Siamo onorati di rappresentare la comunità scolastica di Andria e della BAT. Diciamo il nostro “no” alla violenza, “cura” è il nome della Pace”.
Venticinque chilometri, profughi di pace e accoglienza, per una domenica all’insegna del rispetto e della multietnicità. L’I Care di Don Milani rivive nelle gesta di Mimmo Lucano, la lotta alla libertà non può non passare attraverso l’attenzione e l’amore verso il prossimo, sia esso diverso da noi per salute, orientamento sessuale, religione o razza.
Buona Domenica di Pace a tutti noi!