In Puglia, dove il 12,5%, degli adulti è obeso ed il 33.9% in sovrappeso l’Irccs “de Bellis” ha offerto colloqui nutrizionali gratuiti per il World Obesity Day
Lo scorso 4 marzo è stato dedicato alla ventesima edizione del World Obesity Day. Purtroppo l’obesità è divenuto un fenomeno molto frequente nell’odierna società, tanto da toccare tutti i Paesi più ricchi. Il fenomeno riguarda anche l’Italia. E in Puglia, come in molte regioni meridionali, i dati sono particolarmente allarmanti: da noi quasi un adulto su due ha problemi di peso, difatti fra la popolazione tra i 18 e i 69 anni il 12,5%, degli adulti è obeso, il 33.9% in sovrappeso (ultimi dati disponibili indagine Passi-Istituto Superiore di Sanità). L’Irccs “de Bellis” di Castellana, ha così deciso, di organizzare un open-day nel suo Ambulatorio di nutrizione clinica, che da 10 anni vanta la presenza di un gruppo scientifico multidisciplinare di medici, biologi nutrizionisti e dietiste.
C’è, dunque, da fronteggiare il preoccupante quadro generale: secondo i report, negli ultimi trent’anni l’incidenza del sovrappeso nel Bel Paese è aumentata del 30%, dell’obesità del 60%. Gli adulti fanno scarso esercizio fisico, mangiano poca frutta e verdura e 4 italiani su 10 sono in lotta con la bilancia, soprattutto proseguendo con l’età; infatti, tra gli over 65 i problemi di peso riguardano quasi 6 persone su 10. Superati i 75 anni il problema si riduce e aumenta, invece, quello della perdita di peso involontaria (8%), che predispone a fragilità delle ossa. La sedentarietà è più frequente all’avanzare dell’età, fra le donne e fra le persone con uno status socioeconomico più svantaggiato o con basso livello di istruzione.
Il Direttore generale del presidio ospedaliero, Tommaso Stallone evidenzia: “Le attività di prevenzione e cura dell’obesità e del sovrappeso sono centrali nei programmi di educazione alimentare e nel percorso di gestione del peso corporeo e modifica dello stile di vita del nostro Ambulatorio di nutrizione. Negli ultimi cinque anni abbiamo visitato circa 4000 pazienti, dei quali ben il 74% era obeso e il 21% in sovrappeso. Il dato confortante è che un intervento dietetico bilanciato seguito per sei mesi, abbinato a una moderata attività fisica, si traduce in una modifica delle abitudini alimentari e dello stile di vita, fruttando una riduzione del peso corporeo con passaggio da livelli di obesità grave o moderata a obesità lieve o al sovrappeso”.
Maria Gabriella Caruso, dirigente medico dell’Ambulatorio nutrizione medica dell’Irccs, afferma che: “Durante questo ultimo anno, complice il lockdown e la maggior permanenza in famiglia, da un lato è aumentata la sedentarietà e quindi l’incremento ponderale, dall’altra è emersa con forza la consapevolezza dei genitori della propria responsabilità nell’educazione alimentare dei figli e nell’adozione di stili di vita salutari: oggi lo stimolare l’ambiente socio-familiare in chiave prevenzione è fondamentale per la comunità”.
Gianluigi Giannelli, Direttore scientifico del De Bellis, ne dà conferma: “Se si guarda all’impatto del Covid-19, l’obesità è una delle cause più frequenti di comorbilità nei deceduti per coronavirus, che spesso si accompagna a ipertensione, diabete e a un sistema immunitario meno efficiente. Le proiezioni sono allarmanti: nel 2030 rischiamo, infatti, di assistere al raddoppio della prevalenza di obesità, che sommata al sovrappeso, costituirà circa il 70% della popolazione: con un enorme impatto clinico ed economico, essendo l’obesità responsabile di alcune forme di tumore, del diabete e di malattie cardiovascolari”.
Non resta, dunque, che evidenziare questo importante gesto compiuto dall’Irccs de Bellis, in un periodo decisamente complesso, nel quale qualsiasi tipo di aiuto, per chi ne necessita, è sicuramente ben accetto.