Con l’arte di Paolo Vitali, a Barletta

All’ingresso del Palazzo della Marra, a Barletta, è esposto da qualche giorno un dipinto di Paolo Vitali dedicato al Natale. Come sempre, l’impegno etico è al centro dell’opera di questo artista, oggi ottantenne. Il messaggio qui ci appare molto più importante di ogni altra cosa e quindi tralasceremo il prestigioso curriculum dell’artista e giustificate polemiche sulla scarsa valorizzazione e pubblicizzazione dell’opera.

Al centro del dipinto vediamo che qualcuno ha sparato al Bambin Gesù; la capanna si è capovolta e sembra che la Natività sia trascinata via dal pianeta Terra. Una linea centrale divide lo skyline dal sottosuolo, ma in entrambi dominano la distruzione e una luce sinistra. In basso a sinistra un brandello di polpaccio sintetizza la carneficina. In basso a destra un prigioniero torturato e bendato si copre gli occhi con una mano deforme e sproporzionata. Nel cielo sfrecciano velivoli mostruosi e la città, spettrale, si copre immediatamente di spesso fumo nero.

In basso, al centro, un ritaglio di giornale mostra le donne in lutto, disperate, quasi a dirci che la realtà supera la fantasia e che nessuna metafora è più accettabile, nessun abbellimento.

Passi in secondo piano la citazione cubista di Guernica; passino in secondo piano l’abilità di inserire tecniche diverse in una singola opera e l’autocitazione del colore rosso vivo. In primo piano c’è una Natività che appare quasi impossibile, incompiuta, in un mondo dilaniato dall’odio e dal cemento. In primo piano c’è l’orrore per le migliaia di bambini palestinesi dilaniati dalle bombe. In primo piano c’è l’appello ad un nuovo e urgente impegno per la pace.


FontePhotocredits: Michelangelo Filannino
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Sono nato a Barletta nel 1956; ho insegnato Lettere per 23 anni e sono stato dirigente scolastico dal 2007 al 2023. Mi sono dedicato allo studio di vari aspetti della storia locale e sono membro della Società di storia patria per la Puglia; ho censito, trascritto e tradotto le epigrafi di Barletta. Per i tipi della Rotas ho pubblicato il romanzo-saggio “Ricognizioni al giro di boa”. Da molti anni mi interesso di religioni (specialmente il Buddhismo Mahayana) e di dialogo interreligioso. Ho avuto la fortuna di avere tre figli e ora di essere anche nonno! Da settembre 2023 sono in pensione: si dice tecnicamente "in quiescenza" ma è un po' difficile fermarsi. Gioco a tennis, mi piace molto viaggiare e credo molto nel lifelong learning. Sono stato cooptato in Odysseo da Paolo Farina :) e gli sono grato per avermi offerto uno spazio per parlare di scuola (e non solo) fuori dall’ambito formale/ istituzionale.