Tra i vari settori colpiti dalla pandemia, lo sport, soprattutto quello giovanile, ricopre un ruolo particolare. In un sali e scendi fatto di fermate e ripartenze, le parole che il presidente della Virtus Andria, Marian Gecaleanu, ha rilasciato ad Odysseo suonano come voglia di riscatto

Ciao, Marian. Come vivono i giovani atleti il continuo stop&go dell’attività sportiva?

Per me lo sport in genere rappresenta un’esperienza fondamentale nella vita dei bambini in fase di crescita. Praticare uno sport da bambini, ci fornisce un prezioso bagaglio di esperienze, non solo motorie ma anche psicologiche, che lasceranno una traccia, positiva e duratura, nel nostro corpo e nel nostro spirito. Purtroppo da un anno a questa parte stiamo attraversando tutti quanti un momento molto particolare dovuta alla pandemia e non abbiamo avuto la possibilità di dare continuità al nostro lavoro e vedere sul campo la crescita dei bambini, perché nel calcio possiamo inventarci di tutto di più, come anche il CAD (calcio a distanza), ma non si hanno ovviamente gli stessi risultati del lavoro sul campo. Io direi di pensare di più ai bambini perché loro senza sport, senza obiettivi, piano piano si stanno spegnendo, e poi le conseguenze purtroppo le vedremmo fra qualche anno.

A livello agonistico, quanto può essere difficile alimentare i propri sogni con un futuro così incerto?

L’ho già detto, pensiamo ai ragazzi, perché loro senza sport e senza obiettivi si stanno spegnendo piano piano. Parliamoci chiaro, passano le giornate chiusi in casa (perché i bambini non vanno a correre se devono farlo individualmente), seduti davanti al computer o sdraiati sul letto. Ho fatto dello sport nella mia vita e sapete quanto è difficile ora vedere i propri ragazzi stare a casa e non poter fare nulla perché le restrizioni ti vietano qualsiasi cosa?

Attraverso un monitoraggio costante e il ricorso ai tamponi, è possibile allenarsi in sicurezza?

Noi della Virtus Andria siamo molto attenti anche su questa cosa è sicuramente anche gli altri nostri colleghi delle scuole calcio hanno il monitoraggio constante dei tamponi dei propri tesserati, perciò, rispettando le regole imposte dalla Federazione FIGC, si può tranquillamente fare attività.

Quale consiglio dispenseresti al Governo per rilanciare lo sport delle categorie inferiori?

Questa è una domanda a cui sicuramente non posso rispondere in quattro righe, c’è tanto da fare e io spero e sono convinto che chi ci governa troverà le soluzioni per far ripartire il tutto. Ma, ripeto, la prima cosa da fare è non bloccare più l’attività e lo sport, ovviamente con le dovute precauzioni e regole!


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.