Condenso in una breve lettera pensieri, stati d’animo e sentimenti personali, ma pienamente condivisi dalle operatrici del Centro don Bosco, dagli amici/amiche del Punto Pace di Pax Christi di Andria e da quanti hanno conosciuto Annamaria Di Leo in profondità. Immagino che lei, per cause di forza maggiore, sia stata costretta ad allontanarsi da Andria verso un luogo imprecisato e per un periodo di tempo altrettanto imprecisato.

Carissima Annamaria,

mi piace scambiare con te, in un dialogo ideale, informazioni sulle attività  pedagogiche e sui contributi educativi che il Centro don Bosco, tua creatura, ha offerto nel corso degli anni e continua ad offrire nel contesto in cui opera, ricevendo, da parte tua, consigli, suggerimenti, valutazioni e giudizi illuminanti e costruttivi.

Mi piace condividere il tuo pensiero spesso divergente, positivamente critico, libero da condizionamenti esterni, ma incardinato su solidi principi etici, nonché le tue posizioni dissonanti rispetto a tutto ciò che è ordinario, banale e scontato.

Mi piace guardare a te come a un esempio di coerenza, di impegno socio-politico (consigliera comunale  e assessore all’istruzione) e di passione civile che si sono dispiegati e si diramano in ogni direzione e in ambiti diversificati.

Mi piace conversare con te di fede e di convinzioni religiose poiché ti conosco come persona solidamente innamorata del Vangelo, ma aliena da atteggiamenti tendenti all’esteriorità e al bigottismo.

Mi piace il tuo fermo sostegno, che è anche il mio, alle battaglie di Pax Christi nel cammino della pace, della nonviolenza, dell’uguaglianza, della fraternità universale, in difesa dei diritti dei deboli e degli oppressi, in particolare del popolo palestinese: lo testimoniano i tuoi pellegrinaggi di giustizia e di pace in Palestina, i numerosi convegni organizzati per far conoscere la storia e l’attuale situazione di quel martoriato popolo, le iniziative per la raccolta di fondi da destinare alla causa palestinese, gli aiuti concreti per la campagna di Pax Christi “Ponti e non muri”.

Grazie, infine, per le sollecitazioni alla salvaguardia della casa comune e del bene collettivo.

A risentirci, amica mia!


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Sono Rosa Del Giudice, già docente di italiano e latino presso il Liceo Scientifico "R. Nuzzi" di Andria dal 1969/70 al 1998/99 e, ancor prima, docente di italiano e storia presso l'ITIS "Sen. Jannuzzi" di Andria. Attualmente sono la rappresentante legale del Centro di Orientamento "don Bosco", che dal 1994 è un'Agenzia Educativa molto presente sul territorio andriese in quanto si occupa di temi pedagogici ad ampio spettro, promuovendo ed organizzando, prioritariamente, attività in due ambiti: l'orientamento scolastico nelle ultime classi delle secondarie di 1° grado, finalizzato a ridurre il fenomeno della dispersione; la formazione dei docenti, che la L.107 su "La Buona Scuola" opportunamente considera come obbligatoria, permanente e strutturale. Non lesino il mio contributo all'interno di Associazioni che si battono per il perseguimento del bene comune ed il riconoscimento dei diritti a quanti vivono nelle periferie esistenziali del mondo.