Il pianoforte di Angela Tursi e l’arpa di Susanna Curci si sono intrecciati per una melodia a quattro mani, un gioco di “connessioni” per un nuovo e sinfonico album con otto brani strumentali. Alle Sans Fil (nome del duo) abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao, Angela e Susanna. Da dove nasce l’idea di mescolare pianoforte ed arpa?
S: Il progetto è nato 4 anni fa nelle aule del conservatorio Nino Rota di Monopoli, dove ci siamo conosciute casualmente. In quel periodo abbiamo cominciato a collaborare in occasione del primo album di Angela. Da quel momento, nonostante la distanza, abbiamo continuato a lavorare “virtualmente” e ad incontrarci dal vivo ogni qualvolta ce ne fosse stata l’occasione.
Poi è arrivata la pandemia che, forzandoci a rimanere in casa, ci ha regalato tanto tempo libero. Tempo che abbiamo scelto di dedicare alla composizione a distanza: lì è nato “Connessioni”, etichetta Inri Classic.
Le “Connessioni” del vostro album sono ancora possibili nell’era social?
A: Prima della pandemia eravamo convinte che la distanza fisica fosse un ostacolo insormontabile. Poi abbiamo scoperto che in fondo non era davvero così. Avere una visione creativa molto simile, sapere “ascoltarsi”, venirsi incontro nonostante fossimo distanti: tutto questo è avvenuto soprattutto grazie alla “connessione internet”. Pertanto sì, pensiamo che le connessioni a cui ci riferiamo siano ancora possibili nell’era dei social e anche che la solitudine forzata che abbiamo tutti sperimentato durante la pandemia ci abbia spinto maggiormente verso un forte desiderio di sentirci connessi con tutto ciò che ci circonda e con tutte le persone con cui abbiamo il desiderio di restare in relazione.
A cosa deve il vostro nome, “Sans Fil”?
S: Sans Fil significa letteralmente Senza Fili e si riferisce sempre al concetto di connessione.
Viviamo distanti e ci vediamo pochissimo dal vivo, ma nonostante ciò siamo fortemente connesse e lavoriamo insieme con grande piacere.
Qual è l’elemento di continuità che unisce gli otto pezzi strumentali della compilation?
A: L’elemento di continuità sono proprio le connessioni che da sempre l’uomo ha avuto bisogno di creare per generare relazioni. Abbiamo posto molta attenzione sull’elemento della natura, dell’arte e in particolare della danza, della spiritualità, del rapporto con l’altro. Ognuno dei nostri brani (Luce, Promenade, Crystal, Pasión, Notturno invernale, Sul ruscello, The clock, Prayer) si avvicina a uno in particolare di questi elementi, cercando però di contenerli tutti. Non a caso abbiamo scelto di realizzare due video in luoghi naturali e con un forte accento sulla danza, sul colore e sul senso di connessione e unione tra le persone e in special modo tra di noi (Sul ruscello, realizzato nella località naturale “Pino di Lenne”, in provincia di Taranto e Pasión, realizzato presso la terrazza Mascagni di Livorno, con il suo splendido affaccio sul mare).
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