Un’altra stagione calcistica sta volgendo al termine. In un calcio italiano ormai malato e pieno di scandali quasi all’ordine del giorno, si fa davvero fatica a trovare qualcosa che, nel futuro, possa dare ossigeno a questo mondo. È difficile riuscirci ma, per qualche minuto, proviamo a lasciarci alle spalle tutto ciò che di negativo c’è nel nostro calcio e immaginiamo un futuro migliore, almeno sul terreno di gioco.

Futuro che è nelle mani dei talentini italiani che stanno crescendo e venendo fuori, molti di loro definiti dagli addetti ai lavori veri e propri “baby prodigio”. La maggior parte di loro sono di proprietà dei club della massima serie che, in base alle proprie esigenze, hanno deciso o di girarli in prestito tra serie A e serie B, per far fare loro esperienza, o di tenerli in rosa per farli allenare e crescere con i colleghi già conosciuti e stimati.

Conosciamone alcuni, in un’ipotetica formazione di “baby-talenti”.

Tra i pali c’è Simone Scuffet, portierino diciottenne lanciato da mister Guidolin a Udine la scorsa stagione che, seppure ora faccia il secondo al greco Karnezis, è stato già designato come l’erede di Gigi Buffon.

In difesa spiccano Alessio Romagnoli, classe 1995, di proprietà della Roma, ma in questa stagione in prestito alla Sampdoria, dove l’allenatore Mihajlovic l’ha definito addirittura “più tecnico di Nesta”, e Leonardo Fontanesi, classe 1996, di proprietà del Sassuolo con cui ha già totalizzato due presenze nella massima serie.

A centrocampo sono tantissimi i giovani interessanti: Alessandro Mastalli, classe 1996, fresco di debutto in campionato col Milan e capitano della Primavera rossonera, Rolando Mandragora, classe 1997, di proprietà del Genoa con già 1 presenza in serie A, Vittorio Parigini, classe 1996 ,di proprietà del Torino, ma in prestito al Perugia, in serie B, “per farsi le ossa”, e Giovanni Sbrissa, classe 1996, del Vicenza, sulle cui tracce pare si sia già mossa la Juventus.

In attacco vi è l’imbarazzo della scelta con Daniele Verde, classe 1996, di proprietà della Roma, che in questa stagione già si è messo in luce nella compagine guidata da Garcia, Federico Bonazzoli, classe 1997, cresciuto nel vivaio dell’Inter, che si trasferirà la prossima stagione tra le fila della Sampdoria, Hachim Mastour, il più giovane di tutti, classe 1998, del Milan, che ha attirato le attenzioni di tutti i top club europei, e Alberto Cerri, bomber classe 1996 di proprietà del Parma in prestito al Lanciano dove ha fatto benissimo prima di subire un grave infortunio.

Sono tutti ragazzini che hanno già fatto parte dell’Under 17 e dell’Under 19 e che sembrano pronti al definitivo salto di qualità. Se a questi sopra citati aggiungessimo i vari Berardi (Sassuolo), Bernardeschi (Fiorentina), Rugani (Empoli), Barba (Empoli), che già fanno parte della nazionale Under 21, potremmo guardare al futuro del nostro calcio con un occhio diverso e con più positività, almeno sul campo di gioco.


Articolo precedenteLa forza della politica: non pugno ma carattere
Articolo successivoLo spo(r)t della guerra
Dario Vincenzo Aduasio nasce il 09/07/1991 ad Andria. Si diploma, nel luglio 2010, presso il Liceo Scientifico Riccardo Nuzzi di Andria. Si laurea, nel gennaio 2014, in Scienze Giuridiche d'Impresa all' Università Lum Jean Monnet di Casamassima con una tesi in diritto del lavoro. Prosegue, sempre presso la medesima università, gli studi in Giurisprudenza che sta per terminare. La sua grande passione, nata sin da piccolissimo quando il papà lo portava allo stadio, è il calcio. Lavora da volontario per anni nell'Associazione Sportiva Andria Calcio come addetto stampa, segretario e team manager. E' tra i fondatori e fa attualmente parte della redazione di tuttofidelis.it, portale interamente dedicato alla principale squadra della città di Andria. Ama anche lo sport in generale, uscire con gli amici ed ascoltare la musica.