«Da piccola ho sempre armeggiato con i colori e le matite. Mi ricordo benissimo: ricopiavo le immagini a fumetto di Minnie e Topolino! Da lì ho capito che il DISEGNO sarebbe stato il mio grande amore»: questo è quello che Paola Lomuscio, 29enne ragazza andriese, ci ha raccontato della sua nuova avventura. Paola, infatti, da qualche mese ha esportato la sua vena artistica all’estero, in particolare a Berlino.
Già, proprio la città che ha consegnato il quarto trionfo mondiale all’Italia è stata da poco invasa dalle tele e dagli acquerelli di una nostra Amica. Ci racconta: «Nell’evolversi della mia vita, la mia matita è diventata “la mia migliore amica”. Su un foglio di carta sprigiono la mia felicità, le mie paure e i miei dubbi. Con gli anni ho sperimentato tantissimo, ma oggi finalmente ho trovato la mia tecnica ideale: amo il bianco sfumato con il nero, lo si nota spesso negli ultimi disegni». Il bianco e il nero, due colori opposti che, abbinati, danno vita proprio alla maglia della nazionale di calcio tedesca. Ricca di tradizioni, la squadra di Jochim Loew quest’anno basa le sue speranze mondiali su una forza lavoro di giovani terribili. Dai guantoni del portiere Ter Stegen, prossimo milionario acquisto del Barcellona, alle rapide scorribande sulle fasce laterali del neo-bavarese Gotze, la Germania si candida pesantemente come una delle principali favorite della chermesse brasiliana.
E da una terra come quella carioca, intrisa di colori e vitalità, Paola Lomuscio vorrebbe attingere più allegria possibile. «Il mio portafortuna è TOTO’, sì, proprio lui. Ho ritratto il suo volto ironico e sarcastico, con carboncino, gesso bianco e tempera (nera e bianca) più acrilico. Ecco, questi sono i materiali che utilizzo per realizzare i miei ritratti». E chissà come Paola avrebbe dipinto la genialità di Maradona, la genialità del Pibe de Oro è stata racchiusa in una macchina da presa per opera di eclettici registi come Kusturica, o raccontata dalle metaforiche pagine di Gianni Minà, ma siamo certi che la matita della nostra artista gli avrebbe donato un’eternità più sublime di quanto già non lo sia. «La mia arte si ispira molto al grandissimo ANDY WARHOL, lui riusciva con pochi tratti a realizzare un volto. Credo di essere una delle persone più gelose del mondo. La mia mano destra è gelosa se la sinistra dipinge un bel quadro. Non solo disegno, sto iniziando a conoscere la tecnica della pittura ad olio, difficile, ma allo stesso tempo piena di colori e armonia, dove sporcarsi le mani è d’obbligo e la puzza dell’acquaragia è necessaria».
La galleria d’arte di Berlino ha aperto così le porte al talento di una ragazza che dal niente si è ritrovata catapultata in una realtà più dinamica di quella andriese. Distruggere quel muro che frena i sogni di chi vuole crearli è priorità di un Paese che, spread a parte, è all’avanguardia in tutti i settori artistici dell’Europa. Pare che Dio abbia un disegno per tutti, certamente Paola disegna da Dio!