Vi siete mai chiesti quanto possa essere complicato misurare il valore sportivo di un intero popolo? Bisognerebbe prendersi la briga di registrare, di volta in volta, i risultati di tutti gli avvenimenti sportivi in atto nei cinque continenti e di convertirli in una classifica a punti.
A farlo, ci hanno pensato un gruppo di americani che, tramite il sito internet “Greatest Sporting Nation”, hanno stilato una classifica dei Paesi in base ai trionfi di quest’ultimi in tutte le specialità.
La classifica del 2014, tenendo conto dell’intero anno, vede l’Italia issarsi al dodicesimo posto, con Usa, Russia e Germania rispettivamente prima, seconda e terza.
Questo inizio di 2015, invece, vede l’Italia nella top 10 e la Francia in testa, con gli Usa pronti a scalzare, nei prossimi mesi, proprio i francesi.
Sono dati non ufficiali che, se da un lato lasciano il tempo che trovano, dall’altro possono rappresentare un fattore interessante di scoperta di pregi e difetti di ogni singola nazione in base alle moltissime specialità sportive.
Un’altra speciale classifica riguarda il valore sportivo di un popolo ovvero i risultati sportivi raggiunti in base alla popolazione. Si chiama “Cupita Cup”, vince il Paese che fa più punti in base alla popolazione complessiva.
In questa speciale classifica l’Italia (con circa sessanta milioni di persone) non è neanche tra le top 20 e, così, il podio se lo dividono Slovenia, Norvegia e Nuova Zelanda.
E la nostra Italia? Dove è finita?
Nel 2012 ottavi, settimi l’anno dopo, dodicesimi lo scorso anno ed attualmente fuori dal G10 delle nazioni più vincenti sportivamente parlando.
Sarà pure una classifica non ufficiale e non è importante come, ad esempio, un oro olimpico, ma in Italia è ora di darsi una scossa anche nello sport: prima che sia troppo tardi.