L’ultimo sondaggio di Eurobarometro ha registrato un sostegno senza precedenti

Tra il 14 e il 19 ottobre 2019 sono stati intervistati per telefono circa 17 500 cittadini dei 19 paesi della zona euro. I cittadini hanno risposto a una serie di domande incentrate su questioni che vanno dalla percezione dell’euro e dai suoi aspetti pratici alla loro valutazione della situazione economica, delle politiche e delle riforme nel loro paese e nella zona euro.

In base ai risultati di questo sondaggio di Eurobarometro, il 76% degli interpellati ritiene che la moneta unica sia una cosa positiva per l’UE. Si tratta del sostegno più elevato mai riscontrato da quando sono state introdotte monete e banconote in euro nel 2002, un consenso superiore di 2 punti percentuali ai livelli già alti registrati l’anno scorso. Analogamente, una maggioranza del 65 % dei cittadini di tutta la zona euro ritiene che l’euro apporti benefici al proprio paese: anche in questo caso si tratta del sostegno più elevato mai riscontrato.

La valuta comune è sostenuta dalla maggioranza dei cittadini in tutti i 19 Stati membri.
Pur essendo ancora una valuta giovane, l’euro ha già compiuto 20 anni. Ciononostante, gli europei vedono chiaramente i vantaggi pratici che ha apportato alla loro vita quotidiana. I quattro quinti degli intervistati concordano sul fatto che l’euro ha reso più facile svolgere attività economiche transfrontaliere, comparare prezzi e fare acquisti in altri paesi, anche online. La stragrande maggioranza dei cittadini della zona euro pensa anche che l’euro abbia reso più facile e meno costoso viaggiare.

L’euro, simbolo dell’unità e della forza dell’Europa a livello mondiale, oggi è già la moneta di 340 milioni di europei in 19 Stati membri. Ha apportato vantaggi tangibili a tutti: prezzi stabili, costi di transazione più bassi, risparmi protetti, mercati più trasparenti e competitivi, più scambi commerciali, viaggi più facili e standard di vita più elevati. Circa 60 paesi di tutto il mondo collegano le proprie valute all’euro in un modo o nell’altro.

Il 69% degli europei a cui è stato chiesto di esprimersi sul coordinamento della politica economica (anche per quanto riguarda le politiche di bilancio) ritiene necessario un maggiore coordinamento nella zona euro, mentre solo il 7% è favorevole a una minore cooperazione. L’80% è favorevole a riforme economiche volte a migliorare i risultati delle economie nazionali. Ciò si riflette anche nei dati a livello nazionale, con maggioranze chiare in tutti i paesi della zona euro.

Insomma a 20 anni dalla sua nascita, questa creatura dalla vita travagliata, sembra aver trovato la sua strada, trovando anche il modo di convincere tutti. O quasi.


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"Andrea Colasuonno nasce ad Andria il 17/06/1984. Nel 2010 si laurea in filosofia  all'Università Statale di Milano con una tesi su Albert Camus e il pensiero meridiano. Negli ultimi anni ha vissuto in Palestina per un progetto di servizio civile all'estero, e in Belgio dove ha insegnato grazie a un progetto dell'Unione Europea. Suoi articoli sono apparsi su Nena News, Lo Straniero, Politica & Società, Esseblog, Rivista di politica, Bocche Scucite, Ragion Pratica, Nuovo Meridionalismo.   Attualmente vive e lavora a Milano dove insegna italiano a stranieri presso diversi enti locali".