Le vittorie più grandi sono quelle che arrivano in un giorno qualunque quando muta la pelle e il dialogo degli occhi con la vita…

Sì, poi c’è anche la rabbia, c’è lo spazio ingombrante di nuvole nere ma ogni attraversamento è un passo in avanti verso la felicità.

Mi piace introdurre così “Come il suono dei passi sulla neve”, la prima opera di Nunzio Savino, classe ’93, bitontino,  edita da Planet Book e tratta da una storia vera.

Il protagonista, Lorenzo, è un ragazzo come tanti che studia musicologia e pianoforte. Un tipo sempre attivo con molti amici e una ragazza di nome Federica.

L’anima di Lorenzo (Nunzio) è musicale e poetica come la sua scrittura. Si percepisce fra le righe una profonda ricerca di felicità e armonia nonostante una fastidiosa tosse latente. Malessere passeggero, forse.

«La felicità a volte è un’utopia ma la si può trovare nelle piccole cose, in quelle cose invisibili. Dorme dentro il grembo di una donna che aspetta con ansia la nascita della propria creatura, quella stessa felicità è racchiusa negli occhi di un padre che si addolcisce a ogni stridente pianto di quel bambino

I giochi della vita sono strani, a volte sollevano così in alto  da rafforzare un cuore fragile, altre sembrano togliere il respiro e mettere in discussione i sogni.

«Non bisogna mai spegnere i sogni» ribadisce con forza Lorenzo che riesce perfettamente a far emergere la voce della bellezza e dell’amore che esplode dentro come una primavera giunta a dare un’apparente aria serena al caos interiore.

Bisogna afferrarlo a piene mani il tempo sereno e soleggiato che ispira allegria e vitalità, nella normalità dei piccoli gesti si nasconde la chiave di volta di un cambiamento. Vanno conservati anche i sorrisi stampati, i pensieri cuciti come se ogni istante fosse eterno perché talora non ci si accorge della grande ricchezza che i giorni regalano perseguendo cose banali e materiali che non appagano mai davvero.

Sorprende la grande maturità di Nunzio e la sua fedeltà a una musica della vita generata anche dall’incalzare di un vento contrario e duro da affrontare.

La forza non arriva all’improvviso, si moltiplica con la speranza dinanzi all’incredula scoperta di un male devastante, il linfoma di Hodgkin al terzo stadio.

Il supporto degli altri, dell’amata nonna aiuta ad asciugare le lacrime nella promessa di non lasciarsi strangolare dal dolore e di non farsi sommergere dalle paure.

Combattere è un grande punto di partenza. Come un raggio di sole che spunta ogni mattina all’alba e distende la disperazione.

Il cuore intuisce quando il peggio può passare e, tappa dopo tappa, rafforza la sua fragilità imparando ad attendere, a risalire sotto la pioggia, a sorreggere il peso delle difficoltà.

Questo libro è un’immensa lezione di speranza, è la rivincita di chi sa urlare quanto siamo ancora vivi, quanto siamo  ancora felici.

Sulla carta bianca le parole hanno trovato la loro perfetta collocazione e ci si commuove dinanzi alla purezza di un viaggio che non si smorza, ma accompagna a traguardi sempre più grandi.

Cominciamo a guardare la parte migliore di noi perché ogni giorno può essere una semina di felicità annotando anche nel buio le tessere dei sentimenti positivi.

Ci vuole coraggio non solo a ripartire ma anche a continuare a coltivare le relazioni: l’umanità si costruisce ad ogni nuova scommessa.

Come il suono dei passi sulla neve l’amore inonda d’arcobaleno l’orizzonte e si inizia ad assomigliare a chi ci sta accanto davvero per intrecciare la sua vita con noi.

Come il suono dei passi sulla neve la vita ci trasforma e ci salva!


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Angela Aniello è nata a Bitonto nel 1973, si è laureata in Lettere classiche e dal 1998 insegna nella scuola secondaria di primo grado. Da tempo si dedica alla scrittura come vocazione dell’anima. Ha pubblicato nel 1997 il racconto “Un figlio diverso” edito da Arti Grafiche Savarese e, nel 2005, ha pubblicato anche una raccolta di poesie dal titolo “Piccoli sussurri” edito da Editrice Internazionale Libro Italiano. Ha vinto il concorso nazionale Don Tonino Bello nel 1997 e nel 2004, ha conquistato il secondo premio a un certamen di poesia latina, Premio Catullo ad Acerra (Na) e nel febbraio del 2006 è arrivata il suo quarto premio al concorso di poesia d’amore Arden Borghi Santucci. Quest’anno (precisamente a giugno 2018) ha vinto il terzo premio di poesia e il primo premio per il racconto “Anche la paura puzza” al Concorso “La Battaglia in versi”.