Tra modernità, tradizione: e tanta fiducia!
Si chiamano “Tømre med torvtak” le casupole fatte di tronchi e col tetto rigoglioso d’estate e canuto di neve d’inverno.
Una di queste, dall’aria fiabesca, ospita un panificio del tutto singolare: non c’é nessuno all’interno, solo un piccolo forno a legna sempre acceso e file di pane con semi e farine varie e dolci alla cannella, uvetta, zucchero, crema.
Eppure – penso tra me e me- ci sarà un panettiere o una panettiera che, in qualche momento della giornata, impasta, inforna e sforna. Avrà gli occhi blu, braccia forti e mani nodose, guance rosee e capelli imbiancati di farina?
In realtà, non ho mai incontrato nessuno: ogni volta fantastico mentre metto i miei dolci preferiti nel sacchetto di carta. Né “buongiorno” né “quanto le devo?” né “grazie e arrivederci”.
Qui si paga usando il telefono. Manca l’aspetto umano, ma mi perdo ad immaginare. Mi sorprende e affascina che questo sistema – basato su onestà e fiducia- funzioni da anni.
Chiudo la porta: nel sacchetto un poco di tradizione pagata con un click di modernità.