“Per comprenderci subito Noi vi diremo che consideriamo il Natale come l’incontro, il grande incontro, lo storico incontro, il decisivo incontro di Dio con l’umanità. Chi ha fede lo sa, ed esulti. Ogni altro ascolti e rifletta Sappiamo tutti che quell’incontro di Dio con l’umanità non fu un semplice contatto, esterno e transeunte, ma fu niente meno che un’unione, un’unione vitale, un’unione stabile, un’unione della natura divina con la natura umana, un’unione sostanziale, ipostatica come la dissero i Padri della nostra fede, un’unione per cui il Verbo di Dio nella sua infinita ed eterna Persona fece sua la natura umana concepita nel seno purissimo della Vergine Maria, divenendo così l’uomo Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo che, come uomo, nacque, visse, insegnò, sofferse, morì e risuscitò, senza cessare d’essere il Dio che era, ma divenendo l’uomo che noi conosciamo e come noi siamo”. 

(Paolo VI, radiomessaggio natalizio al mondo, 23 dicembre 1965).

Incontrare le persone vuol dire aprirsi all’altro nella sua unicità e universalità, senza pregiudizi e discriminazioni.

Entrare nel tessuto vitale delle esistenze dimenticate e anonime significa attraversare le biografie di una umanità ricca di segni e contenuti, che solca la proprietà ego-personale, sfigurando il nostro narcisismo, interpellando il senso ultimo della nostra vita.

Ognuno con una storia da rivelare, da raccontare, da condividere: speranze, angosce, sogni, gioie, paure, idee, progetti, sfide, abbattimenti, slanci… Mi rende ricco l’incontro di ogni persona. A volte mi sento una sanguisuga di storie e di vite altrui. Ogni persona che incontro è un messaggio, un dono. Mi stupisco dinnanzi ad ogni persona, particolarmente quelle diverse da me. E imparo un milione di cose: da come si gestisce, come si ascolta, come si lavora, da come si studia a come si gioca, come si sopporta pazientemente, come si soffre e si gioisce, come si prega e si ringrazia…

Non è complicato imparare a, meravigliarsi, ricevere, crescere. La legge della convivenza e dell’integrazione dovrebbero essere: incontrare la persona; sfiorarne il cuore, dove sono custoditi affetti, scelte, disegni. Il luogo dov’è scritto per chi o cosa vivi.

Chi incontri sta davanti a te come un dono: può essere anche un dono scomodo, ma è sempre un dono che cambia il cuore.

Buon Natale sereno e non solito, buona entrata nella vita degli uomini e delle donne così com’è entrato il grande Dio nella nostra vita senza paura e senza timore ridonandoci la bellezza e la bontà smarrita.


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So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.