29 Dec 1971, Rome, Italy --- Senators and Deputies fill the flag-draped Chamber of Deputies to witness President Giovanni Leone (standing at second highest row of desks facing deputies) take the oath of office. --- Image by © Bettmann/CORBIS

Dar modo che se metteno le cose

nun c’è raggione a chiude le lanterne (1)

pe’ bbeve fiele e a bazzicà (2) taverne

indove le manie appiccicose

 

te porteno a la larga dar problema.

Semo già pregni de ‘sta  malafede:

chi pure fa quistione in Santa Sede

te caccia pe’ orazzione  ‘n’anatema!

 

A sti baron futtuti (3) de romani

che tanto chiasso fanno in Parlamento

piuttosto a faje fa quer giuramento,

 

ancora prima ch’ogni legge emani,

j’attapperei er culo sopra ar cesso

piuttosto che riunilli in un consesso.

 

(1) Gli occhi

(2) Frequentare

(3) Furbastri


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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.