Ad Andria e San Giovanni Rotondo installata la quarta serie del più evoluto robot chirurgico in circolazione “da Vinci”

Elimina il tremolio fisiologico della mano, riduce il sanguinamento e l’impatto estetico delle incisioni. Facilità gli accessi alle parti anatomiche più difficili, con meno rischi di infezione post-operatoria e tempi di degenza e recupero decisamente inferiori.

È la robotica di ultima generazione che ormai è sempre più presente nei nosocomi pugliesi: Ad Andria presso l’ospedale civile “Lorenzo Bonomo” ed a San Giovanni Rotondo “Casa Sollievo della Sofferenza”, in contemporanea ha fatto la sua sorprendente apparizione  l’ultima versione del robot chirurgico “da Vinci”, denominata “Xi”, considerata dagli esperti come “la punta più avanzata della tecnologia mini-invasiva attualmente in circolazione”.

Questo apparato tecnologico, viene adoperato da personale medico ed infermieristico appositamente addestrato, per interventi d’ urologia, ginecologia, chirurgia addominale, chirurgia toracica e otorino-maxillo-facciale ma già si prosettano applicazioni per la cardiochirurgia e la chirurgia senologica.

Strumento altamente avvenieristico è composto principalmente da 3 parti: la console chirurgica, il carrello paziente e il carrello visione.

Il primo è la centrale operativa del robot ed è collocata all’esterno del campo sterile, a pochi metri dal paziente. Tramite due manipolari, destro e sinistro, e la pedaliera, il chirurgo comanda da remoto l’endoscopio e gli strumenti chirurgici introdotti nel corpo del paziente. Il campo operatorio è visibile grazie ad un visore ad immersione che restituisce l’immagine anatomica tridimensionale e magnificata.

Il carrello paziente è composto da quattro braccia teleguidate dal chirurgo che esegue l’intervento, assistito dal secondo operatore, al quale spetta il compito di inserire gli strumenti nel paziente e curarne il posizionamento. Posteriormente al carrello, grazie ad un touchpad, si procede a settare il posizionamento delle braccia in base alla parte anatomica che sarà interessata dall’intervento: bocca, collo, torace, cuore, addominale superiore, addominale inferiore, rene e pelvi.

Al “Bonomo” di Andria il “da Vinci”  sarà utilizzato dalla equipe di Chirurgia, diretta da Enrico Restini e dalla equipe urologica diretta da Luigi Cormio oltre che dalla equipe ginecologica. Per l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” saranno ad operare, tra gli altri, Antonio Cisternino, direttore dell’Unità di Urologia e Marco Taurchini, chirurgo toracico e direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Ospedale di San Pio.

Per avere una idea dell’altissima definizione del “da Vinci” va sottolineato come gli strumenti chirurgici tra cui quelli per afferrare, recidere, demolire, aspirare, irrigare, suturare –  sono denominanti EndoWrist-, hanno un diametro di soli 8 mm e sono lunghi circa 60 cm. Grazie ad un componente meccanico che funge da polso, sono in grado di muoversi su 7 assi con una rotazione di quasi 360 gradi.


Articolo precedentePiattaforme Digitali
Articolo successivoLa batteria di Gianluca Porro sbarca oltreoceano
Nato a Bari nel 2003, vive e frequenta il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” a Bisceglie. Si definisce un amante delle materie scientifiche, pratica il calcio amatoriale e l’attività fisica e tifa per il Milan, per il quale nutre una autentica venerazione. Ama il mare e la campagna, il buon cibo e la vita all’aria aperta. Musicalmente preferisce ascoltare brani italiani, in special modo quelli di Ultimo e Tommaso Paradiso, ma ascolta anche brani stranieri, come quelli di Shawn Mendes e Bruno Mars. Non rinuncia mai ad una serata in compagnia di amici, specie se sono quelli con i quali è facile parlare di sport ma anche di altri piaceri come quelli de la bonne vie. Desidera viaggiare e visitare in particolare le città d’arte. Scrive per esternare le sue passioni.