Non di solo covid si muore…

Perché il dolore familiare non resti un fatto solo privato, i genitori di Sara, subito dopo la morte della figlia, hanno promosso una raccolta di fondi destinata a finanziare una borsa di ricerca sull’osteosarcoma, la malattia che l’ha stroncata a soli tredici anni, presso la Fondazione Città della speranza di Padova, nota in Italia e all’estero per il livello altissimo dell’attività di ricerca che svolge nell’ambito della oncologia pediatrica. La direttrice scientifica, professoressa Antonella Viola, docente presso l’Università di Padova, è una immunologa nota a livello internazionale il cui volto ci è divenuto familiare, sullo schermo televisivo, in questi dolorosi giorni che stiamo vivendo. La ricerca, che è in corso da più di un anno con sviluppi promettenti, si sostiene grazie ai contributi che la famiglia continua a raccogliere attraverso svariate iniziative (culturali, artistiche, sportive, ecc.), ma va costantemente sostenuta se si vuole che il progetto giunga a compimento nei tempi necessari ad ogni seria ricerca.

Negli ultimi mesi l’iniziativa sta purtroppo correndo il rischio di subire una battuta d’arresto in conseguenza di questa pandemia che, oltre al tragico bilancio di sofferenze e morte che si trascina dietro, produce come ulteriore danno sia un forte rallentamento nelle attività di diagnosi e cura presso gli ospedali, sia la paralisi di progetti come questo.

In questi giorni assistiamo ai passi vertiginosi che la ricerca può fare quando, come per il vaccino contro il Covid-19, si mobilitano le più brillanti intelligenze e i più consistenti investimenti sia pubblici che privati a livello mondiale.

La famiglia di Sara, al confronto, è David che lotta contro Golia, e lo sa benissimo. Per questo le è di sostegno avere tanti amici disposti a dare una mano.

Non c’è dubbio che, in questo momento, obiettivo primario sia uscire dalla pandemia. Ma c’è un’altra cosa da non dimenticare: non di solo covid si muore.

E non va dimenticato che il livello di civiltà d’un popolo dovrebbe avere un indicatore primario nell’energia con cui si lotta contro certe gravissime malattie che colpiscono i più giovani ma, in quanto rare, non godono di tutti gli investimenti finanziari mobilitati contro patologie con ben più alto grado di diffusione. Qualcuno dirà: è normale, non può che essere così! Lo sappiamo anche noi. Ma possiamo permettere che un bambino, o un adolescente, che lotta con tutto se stesso, perché vuole vivere, si senta rispondere: devi rassegnarti, il costo della lotta alla tua malattia la nostra società non lo può pagare?

A Sara la musicista e cantante, oltre che filosofa napoletana, Stefania Tarantino, accompagnata al violino da Giovanna Grieco e alla chitarra da Claudia Scuro, ha dedicato una canzone. Farà parte di un CD della ARDESIA BAND di prossima uscita e puoi qui ascoltarla in anteprima:


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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...