L’attrice ed actorcoach Maria Filograsso da anni si occupa di alfabetizzazione al cinema e alle arti, mettendo al centro del proprio lavoro l’inclusione e l’interculturalità, e rivolgendosi ad alunni normotipici e “speciali” al fine di educare all’affettività, anche attraverso il film mockumentary “Rondinella”

Ciao, Maria. Cosa si intende per “cinema sociale e alfabetizzazione audiovisiva”?

Cinema che non è solo intrattenimento ma occasione di ricerca umana e formazione. Un cinema sostenibile che educhi le nuove generazioni ai valori del rispetto e sull’importanza dell’immagine come strumento di scoperta del mondo e crescita.

Quale finalità artistica si prefigge l’associazione “Gruppo Farfa”?

L’arte come trasfigurazione estetico-morale

Chi altro ha collaborato alla realizzazione del film mockumentary “Rondinella”?

Il film mockumentary diretto da Domenico de Ceglia con Gianbattista Rossi e Maria Filograsso, è una produzione dell’IISS Mons. Antonio Bello di Molfetta e del Gruppo Farfa, con il contributo del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Cultura. Production manager Germano Lemma, soggetto Antonella Galasso, screenplayer Davide Potente. L’associazione “Gruppo Farfa”, oltre all’organizzazione e alla direzione ormai alla IX edizione del festival del cinema corto d’autore ”OUT OF BOUNDS”, sin dal 2009 si occupa di cinema sociale e alfabetizzazione audiovisiva. In particolare, il progetto Rondinella si è avvalso  il patrocinio del Comune di Molfetta e di Barletta e la partnership del Liceo Scientifico “Carlo Cafiero” di Barletta, sul set alcuni studenti selezionati del Liceo Partner. Con la partnership del Comitato “Lovegiver” di Bologna, della Cooperativa “Il Cerchio” di Molfetta, dell’Associazione “Progetto Zattera” di Busto Arsizio, del Centro Antiviolenza “Pandora” di Molfetta, della Cooperativa “Sette Rue” di Barletta, dell’Arcigay “Le Mine Vaganti” BAT.

Quale dovrebbe essere il ruolo delle Istituzioni nell’educazione all’affettività in età adolescenziale?

Aumentare i momenti di espressione artistica, lasciare che l’arte non sia solo il “momento extrascolastico” ma che sia effettivamente strumento di relazione e comunicazione. Da pedagogista sottolineo la necessità di utilizzare il teatro, l’audio visivo, la lettura espressiva, l’espressione corporea come nuove forme di comunicazione che possano essere supporto intellettuale e morale all’affettività.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.