Disputare i Mondiali di calcio nel periodo natalizio? Sì, non stiamo dicendo un’eresia. Joseph Blatter, presidente della FIFA, ha deciso: i Mondiali del 2022 si svolgeranno in Qatar, prima di Natale.
Perché? Innanzitutto per il troppo caldo dell’estate qatariota che non consentirebbe ad atleti e tifosi di “vivere al meglio” la competizione mondiale di calcio più importante del mondo, ma anche per dare “un calcio” al futuro rivoluzionando la stessa.
Un mondiale d’inverno è roba che nessuno poteva immaginare, così come tempo fa un torneo in Sudafrica o diviso tra Corea e Giappone. La proposta della FIFA è quella di giocare tra novembre e dicembre con la disputa della finale proprio nel culmine del periodo natalizio.
L’UEFA sarà costretta ad adeguarsi, ma per i singoli club che disputano i vari campionati nazionali (Seria A, Liga, Premier League, Bundesliga, ecc.) e le competizioni europee come la Champions League e l’Europa League la stagione sportiva viene, clamorosamente, stravolta. Infatti, due tra i campionati più importanti del mondo, la Liga e la Premier League, hanno emesso un comunicato di disaccordo alla decisione della FIFA ma, davanti ai tanti denari del Qatar, difficilmente la stessa cambierà idea.
Nessuna presa di posizione, invece, da parte del nostro governo calcistico che, evidentemente, ha “di meglio” a cui pensare, considerati i tanti problemi attuali che attanagliano il nostro calcio, con il 2022 che, di contro, non sembra così imminente.
Una presa di posizione forte l’ha presa Karl Heinz Rumenigge, presidente dell’associazione che riunisce i più grandi club del Continente, scrivendo un comunicato nel quale non si dice stupito della decisione della FIFA, ma avverte che i club europei chiederanno un indennizzo sostanzioso per i danni arrecati al regolare svolgimento dei campionati, tra diritti tv, marketing, preparazione atletica delle singole squadre.
La FIFA, dunque, si troverà a dover risarcire le varie federazioni per decine e decine di milioni di euro, tenendo conto che, nel periodo natalizio, i calciatori da contratto dovrebbero usufruire di un periodo di ferie.
Un Mondiale, quello del Qatar, che non sembra nato “sotto una buona stella”, ma è certo che le risorse petrolifere del Paese in questione metteranno d’accordo tutti.