“Ogni nuovo mattino, uscirò per le strade cercando i colori”

(Cesare Pavese)

La deriva pagana presa dalla festa di Halloween ha finito, negli anni, per sminuire il senso di una celebrazione che, paradossalmente, affonda le proprie radici nella più aulica tradizione cristiana. Già da un punto di vista etimologico, infatti, il termine “Allhallow-even”, di contrazione scozzese con settecentesche influenze inglesi, indica la commemorazione di Santi che la popolazione celtica ricordava nel cosiddetto “Samhain”, una sorta di capodanno che segnava la fine del vecchio raccolto e l’inizio del nuovo, quasi ad evocare un interregno fra il mondo dei morti e quello dei vivi.

Se con Bonifacio IV, fino al 609, il giorno di Ognissanti era fissato al 13 maggio (data dei Lemuria romani), fu con Gregorio III che la ricorrenza venne spostata al 1 novembre, anniversario che svestì i panni cristiani solo dopo la Riforma Protestante Luterana che ha spento, da poco, le cinquecento candeline.

Oggi Halloween è la rappresentazione del decadimento, dell’imbruttimento estetico vaneggiato da inni di violenza e paura. “U’ cunz” di una volta, glorificato specie al Sud dall’offerta di leccornie in onore dei cari scomparsi, ha lasciato il passo allo slogan “dolcetto o scherzetto”, dove per scherzetto si intende, spesso, qualche atto vandalico di giovani esagitati col volto tumefatto, camuffato dietro maschere di deprecabile vergogna e superficialità.

Per fortuna, c’è chi si distingue e, alla mera contrapposizione, preferisce la strategia di rimarcare la propria originalità. Ad esempio, anche quest’anno, la Parrocchia Santa Maria Vetere, ad Andria, ha realizzato, lo scorso 1 novembre, la VI Edizione de “La Corsa dei Santi-Colorati di Santità”, kermesse ludico-spirituale pensata per strappare i ragazzi dalle mostruose tenebre di Halloween e spingerli, invece, verso la luccicante fantasia delle valorose e sacre creazioni del Signore. Gli esercenti del quartiere hanno con soddisfazione dichiarato che quest’anno c’erano meno “mostri” in giro a imbrattare le vetrine o chiedere dolci.

A margine dell’incontro, Padre Rocco ci ha tenuto a ringraziare tutti i catechisti impegnati nel messaggio di pace: “Oggi abbiamo dimostrato che quando vi impegnate in creatività e fantasia fate cose molto belle, cose da Dio. Grazie a tutti, sono fiero di tutti voi. La nostra parrocchia è straordinaria. Grazie a tutti, a cominiciare dai catechisti che si sono impegnati per questa giornata. La vittoria maggiore è stata quella di inculcare in molti ragazzi la gioia dei colori, della santità e il rifiuto dei mostri grigi e tristi di Halloween”.