Una città in cui non ci sono contraddizioni: una città in cui c’è semplicemente tutto

Lima città di cani randagi, di gatti anche e, può succedere, di bambini. Persino in una riunione di lavoro, almeno in certi posti, può capitare per caso un cane qualunque che fa un salto, si guarda intorno e se ne va. Niente di interessante per lui e non solo per lui.

Certo pure a Lima ci sono cani e cani. Quelli fortunati di Miraflores che girano nei parchi verdi e ordinati coi loro padroni quasi sempre “pitucos” e quelli rognosi del deserto di Huachipa costretti a “buscarse la vida”. In effetti, non ho mai visto nessuna città rappresentare così bene il mondo intero.

Grigi palazzoni di venti piani accanto a colorate casette, simbolo di un passato perduto o di un presente che sembra volersi fare spazio con l’allegria. Il grigio delle sei di mattina e il sole di mezzogiorno. Il trenino immacolato dove è vietato mangiare e i combi affollati senza nessuna regola.  La Lima del traffico a tutte le ore e quella dei carretti di frutta tropicale che fanno bene agli occhi e al cuore. Il lusso dei centri commerciali nel mezzo di quartieri polverosi con le botigas che vendono di tutto tranne le sigarette, che devi impegnarti per trovare forse perché a Lima basta respirare per avvelenarsi i polmoni.

Sia però chiaro che non intendo parlare di contraddizioni. A Lima non ci sono contradizioni, a Lima c’è semplicemente tutto. E per questo che una volta arrivato puoi solo pensare di non aver mai visto nulla di simile senza però sentire un’ombra di disagio e anzi con l’impressione di averla capita già al secondo giorno. Lima ti ricorda tutti i posti in cui sei stato e nessuno di loro semplicemente perché non è uguale a nessun posto tranne che al mondo intero, visto da vicino, però.