Dimenticare crescendo, ricordare bypassando

Sembrerei, sicuramente, più figo se vi riportassi l’etimologia della parola “perdono“, non mi interessa farlo e, francamente, neppure la conosco. Ciò che mi preme, invece, per questo 2024, è rieducarmi al perdono, nell’accezione più costruttiva del termine, scinderla in “per” e “dono”, imboccare la strada più dura per la salvezza, propria e dell’altro.

Già, perché perdonare significa dimenticare crescendo, ricordare bypassando, superare divisioni con intenti condivisi e assoluti, mettersi nei panni del prossimo accettando la condicio di fallibilità, affinché sia un anno nuovo nel senso di “rinnovamento”, di rinascita, di passione verso le passioni, verso la diversità, nella direzione dell’autocritica, della solidarietà, dell’aiuto reciproco per vivere 366 giorni di festeggiamenti, per regalarci la felicità che meritiamo, per…(un)…dono…appunto!


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.