Occhi, specchio dell’anima
mandorle o pungenti lame
Sguardo da raffinato cinema
colmo di insaziabile fame.
Bellezza, tangibile inconsistenza
nell’eterno dubbio a proprio agio
Fiducia, profumo di diffidenza
Tu, Regina, dell’innominata Ilio.
Rigenerante aria, ombroso ristoro
disarmante leggerezza, potente divinità
nobilitasti l’uomo e il suo lavoro
solcando pozzi di amabile profondità
Bellicosa corazza, foglia d’autunno
Tela di un’amicizia intrisa di rosa
Candida purezza, fugace inganno
che, al primo d’ottobre, lento si posa.
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