La speranza dei poveri non sarà mai delusa

Presentazione Sportello di contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico della Diocesi di Andria

Giovedì 14 novembre alle ore 18:30, presso Casa Accoglienza “S.Maria Goretti” – Diocesi di Andria, in via Quarti, 11 – Andria

Passano i secoli, ma la condizione di disuguaglianza tra ricchi e poveri resta immutata piuttosto aumentano le povertà non soltanto materiali. Numerose sono le molte forme di nuove schiavitù a cui sono sottoposti milioni di uomini, donne, giovani e bambini.

Famiglie costrette a lasciare la loro terra per cercare serenità altrove; giovani, vittime di politiche economiche e sociali sorde e miopi, alla ricerca disperata di un lavoro; donne violentate e umiliate nel loro intimo. Migrati strumentalizzati e vittime di interessi politici ed economici, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza.

Restituire la speranza perduta dinanzi alle ingiustizie, sofferenze e precarietà della vita è quello che il Vangelo di Gesù Cristo e la fede riesce a infondere nel cuore di quanti si trovano nel bisogno.

«Giudicati spesso parassiti della società, ai poveri non si perdona neppure la loro povertà – afferma Papa Francesco -. Il giudizio è sempre all’erta. Non possono permettersi di essere timidi o scoraggiati, sono percepiti come minacciosi o incapaci, solo perché poveri. È necessario, soprattutto in un periodo come il nostro, rianimare la speranza e restituire fiducia».

Accogliendo l’invito di Papa Francesco ad essere coerenti evangelizzatori e a seminare segni tangibili di speranza ci impegniamo a fare di più. Pertanto, in occasione di questa III Giornata Mondiale dei Poveri accendiamo un faro sulla problematica, di grande attualità, legata al gioco d’azzardo patologico. Una malattia, una vera e propria dipendenza che porta alla perdita di controllo sul comportamento di gioco e gravi conseguenze psichiche, fisiche, relazionali, sociali ed economiche.

«La parabola evangelica del Buon Samaritano, nella quale la nostra chiesa, in questo anno pastorale, desidera vivere un percorso di educazione e attuazione della carità ci spinge a non passare oltre, ma a prenderci ‘cura di lui’… la parabola del Samaritano ci stimola a metterci in gioco per essere accanto a questa nuova forma di povertà» – commenta Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria.

I dati allarmanti di questa nuova povertà, una dipendenza patologica, riscontrati in questi ultimi anni, ci spingono a fare di più per andare in soccorso delle tante persone che chiedono aiuto. Una mano per contrastare una delle nuove forme di povertà: la dipendenza dal gioco d’azzardo, una malattia che colpisce sempre più vittime, ingrossando le file dei nuovi poveri e che ha contribuito a ‘sbriciolare’ tante famiglie.

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Giovedì 14 novembre 2019, alle ore 18:30, in via Quarti 11 ad Andria, la di Casa Accoglienza “S.Maria Goretti” della Diocesi di Andria in via Quarti, 11 sarà presentato lo sportello di contrasto al GAP, Gioco d’Azzardo Patologico, finalizzato alla prevenzione, alla presa in carico (attraverso l’esplorazione e l’analisi di tutte le aree di sofferenza della persona), alla cura e alla riabilitazione della persona con problemi di dipendenza. Alla presenza di Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria saranno resi noti i giorni e le modalità con cui opererà lo sportello sia ad Andria che nella città di Canosa di Puglia.


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So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.