Fotografie di parole

Il commissariato di polizia di Vinje, Norvegia, espone la bandiera arcobaleno nel mese del Pride 2020. Mi stupiscono le proporzioni: la bandiera è più grande della stessa targa con su scritto Politi, “polizia”, in norvegese.

Un messaggio importante in un mese in cui il mondo ha perso Sarah Hegazy, esponente della comunità lgbti egiziana, incarcerata nel 2017 per aver sventolato proprio la bandiera arcobaleno durante un concerto del gruppo musicale Mashrou’ Leila.

Rifugiata, Sarah ha portato con sè in esilio il carcere, lo stupro, la tortura e la violenza subiti.

“Ai miei fratelli e alle mie sorelle. Ho tentato di trovare riscatto e non ci sono riuscita, perdonatemi. Ai miei amici. L’esperienza è stata dura e sono troppo debole per resistere. Al mondo. Sei stato estremamente crudele, ma io perdono”.

Ci ha lasciato con queste parole, Sarah. Impossibile restare inermi e indifferenti.

La bandiera arcobaleno è solo un pretesto per ricordarci che abbiamo molto da fare, non solo il mese di giugno. Ché crudeli, altrimenti, siamo noi.

Oggi, è 1 luglio … Incominciamo.


FontePhotocredits: Maria Paradies
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Ho lasciato Andria a 19 anni. Dopo una laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’università di Bologna, ho lavorato nel mondo dello sviluppo per qualche anno e poi in quello dell’assistenza umanitaria con ONG, UNICEF e Commissione Europea. Mentre lavoravo, sono riuscita a completare un corso all’università di Harvard in “Leadership, qualità ed equità in educazione” e un master all’università di Bordeaux in Educazione internazionale. Ora sono una consulente freelance per Organizzazioni Internazionali, e non solo. Ho vissuto a Forlì, Dakar, Milano, Torino, Bouaké, Bukavu, Juba, Amman, Erbil, Nairobi. Ora vivo tra Andria e Vinje. Ho smesso di contare i Paesi visitati e gli aerei presi. Non potrei immaginare la mia vita con un solo indirizzo e senza la valigia. Non potrei immaginare per me un lavoro diverso: fare in modo che bambini e bambine in situazioni di crisi e conflitto, rifugiati e sfollati interni, abbiano la possibilità di andare a scuola. Educazione è sviluppo, speranza e un diritto inalienabile. Perché scrivo questa rubrica? Perché vivere e viaggiare è conoscere, scrivere e fotografare, condividere.