
Fotografie di parole
Il commissariato di polizia di Vinje, Norvegia, espone la bandiera arcobaleno nel mese del Pride 2020. Mi stupiscono le proporzioni: la bandiera è più grande della stessa targa con su scritto Politi, “polizia”, in norvegese.
Un messaggio importante in un mese in cui il mondo ha perso Sarah Hegazy, esponente della comunità lgbti egiziana, incarcerata nel 2017 per aver sventolato proprio la bandiera arcobaleno durante un concerto del gruppo musicale Mashrou’ Leila.
Rifugiata, Sarah ha portato con sè in esilio il carcere, lo stupro, la tortura e la violenza subiti.
“Ai miei fratelli e alle mie sorelle. Ho tentato di trovare riscatto e non ci sono riuscita, perdonatemi. Ai miei amici. L’esperienza è stata dura e sono troppo debole per resistere. Al mondo. Sei stato estremamente crudele, ma io perdono”.
Ci ha lasciato con queste parole, Sarah. Impossibile restare inermi e indifferenti.
La bandiera arcobaleno è solo un pretesto per ricordarci che abbiamo molto da fare, non solo il mese di giugno. Ché crudeli, altrimenti, siamo noi.
Oggi, è 1 luglio … Incominciamo.