L’hai mai sentito il suono delle foglie d’autunno che si staccano per poi planare piano per terra?

Un suono nuovo per me, che ricordo invece il crepitare delle foglie sotto le scarpe. 

Col naso all’insù, i piedi radici sotto gli alberi dalle foglie multicolore: verde, bronzo, oro, ruggine.

L’autunno da decenni era solo fatto di immagini sbiadite e sapori svaniti con il tempo. Questi colori han ravvivato la memoria.

Quest’autunno non ha le castagne, né il vino nuovo, ma resta l’universale bellezza delle foglie cangianti che convivono nella loro diversità e caducità.


FontePhotocredits: Maria Paradies
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Ho lasciato Andria a 19 anni. Dopo una laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’università di Bologna, ho lavorato nel mondo dello sviluppo per qualche anno e poi in quello dell’assistenza umanitaria con ONG, UNICEF e Commissione Europea. Mentre lavoravo, sono riuscita a completare un corso all’università di Harvard in “Leadership, qualità ed equità in educazione” e un master all’università di Bordeaux in Educazione internazionale. Ora sono una consulente freelance per Organizzazioni Internazionali, e non solo. Ho vissuto a Forlì, Dakar, Milano, Torino, Bouaké, Bukavu, Juba, Amman, Erbil, Nairobi. Ora vivo tra Andria e Vinje. Ho smesso di contare i Paesi visitati e gli aerei presi. Non potrei immaginare la mia vita con un solo indirizzo e senza la valigia. Non potrei immaginare per me un lavoro diverso: fare in modo che bambini e bambine in situazioni di crisi e conflitto, rifugiati e sfollati interni, abbiano la possibilità di andare a scuola. Educazione è sviluppo, speranza e un diritto inalienabile. Perché scrivo questa rubrica? Perché vivere e viaggiare è conoscere, scrivere e fotografare, condividere.